Finestra sulla PAC n.2

Finestra sulla PAC n.2
Istituto Nazionale di Economia Agraria

L’attività della presidenza congiunta austro-finlandese [pdf] alla guida dell’UE nel primo semestre 2006 si è concentrata su alcuni temi riguardanti la conclusione del “trialogo” Commissione, Consiglio, Parlamento Europeo sulle prospettive finanziarie, il consolidamento della PAC e questioni più ampiamente connesse all’agricoltura.
Il raggiungimento dell’Accordo Interistituzionale tra le tre istituzioni dell’UE in merito alle prospettive finanziarie 2007-2013 [pdf] [nota] ha definitivamente sancito la distribuzione della spesa tra le politiche comunitarie per i prossimi 7 anni. L’accordo non ha apportato modifiche riguardo alle risorse assegnate alla PAC e allo sviluppo rurale, che rimangono così ancorate, rispettivamente, a 293.105 miliardi di euro e a 69,75 miliardi di euro, per l’intero periodo programmato. Allo stesso modo, rimane impregiudicata la possibilità offerta agli Stati membri di applicare una modulazione volontaria aggiuntiva del 20% sui pagamenti diretti del primo pilastro della PAC. La "volontarietà" della modulazione riguarda tanto la sua applicazione, con un conseguente effetto di distorsione della concorrenza tra paesi (quelli che applicano lo strumento e quelli che non lo applicano), quanto la scelta del tasso di riduzione degli aiuti diretti, con un effetto redistributivo all’interno dei paesi tanto più elevato quanto più alta è la percentuale di risorse trasferite dal I al II pilastro della PAC, potendo arrivare a spostare fino ad 1/4 degli aiuti diretti dei produttori (dal 2007, al 5% di modulazione obbligatoria si sommerebbe il 20% di modulazione volontaria). Inoltre, le risorse drenate dalla modulazione volontaria non prevedono né cofinanziamento nazionale né spesa minima per asse, ponendo così un più generale problema di coerenza con i principi e le modalità di funzionamento delle politiche per lo sviluppo rurale. Vista l’entità del potenziale trasferimento e tenuto conto dei problemi che lo strumento pone, si sarebbe potuto aumentare la dotazione finanziarie per le politiche di sviluppo rurale agendo coraggiosamente in sede di discussione delle prospettive finanziarie piuttosto che operare il travaso in modo surrettizio attraverso lo strumento della modulazione volontaria. È tuttavia lecito attendersi che in sede di determinazione delle modalità di applicazione l’effetto distorsivo dello strumento venga in parte attenuato.
La questione connessa alla distorsione della concorrenza che deriverebbe dall’applicazione della modulazione volontaria è stata l’occasione per il Parlamento Europeo di esprimersi in favore del cofinanziamento nazionale da proporre nel contesto della revisione del 2008/09. La scadenza di medio termine, rispetto alla quale molti temono il ripetersi di quanto avvenuto in occasione della “mid-term review”, per molti paesi si sta rivelando l’occasione per esprimere la propria posizione sul futuro della PAC. Dall’esame delle posizioni espresse si desume una buona convergenza sugli obiettivi (competitività, sostenibilità, sicurezza e qualità) ma una diversa concezione degli strumenti attraverso i quali raggiungerli. Per il Regno Unito [pdf] la futura PAC dovrà pervenire ad una riduzione delle spese per il settore, allo spostamento del sostegno dai produttori verso più qualificate misure di sviluppo rurale, che assurgerebbe così a politica centrale della PAC, e dovrà assicurare un più ampio margine di discrezionalità agli Stati membri. Nettamente opposta è la posizione di altri 12 Stati membri [pdf], capeggiati dalla Francia, che, in un documento congiunto presentato nel marzo 2006, considerano la PAC una politica centrale dell’UE per la quale occorre mantenere la sua natura comunitaria e rifiutare qualsiasi ipotesi di rinazionalizzazione. Per i 12 paesi l’UE deve consolidare la propria strategia agricola attivando nuovi strumenti in grado di “accompagnare” la riforma del 2003. La stessa Commissione entro l’anno inizierà i lavori per pervenire ad una visione della PAC post-2013 e non è escluso che riprendano vigore (anche rispetto alla scadenza di revisione intermedia) soluzioni alternative di riduzione della spesa agricola che in passato erano state proposte e successivamente accantonate (degressività, plafond aziendali, cofinanziamento).
Nell’ambito strettamente attinente alla riforma della PAC del 2003 si segnala la conclusione dell’iter di riforma dell’OCM zucchero che, con i regolamenti (CE) n. 318/2006 [pdf], 319/2006 [pdf] e 320/2006 [pdf], entra nella cornice di riferimento del regime di pagamento unico (RPU). Tocca ora agli Stati membri definire le modalità nazionali di applicazione della riforma. Ad un diverso stadio di avanzamento, sia in termini di tempi che di modalità di attuazione, sono i lavori relativi alla riforma delle OCM vino, ortofrutta e banane.
Alle questioni preminentemente legate alla PAC, si affiancano altri ambiti nei quali si sta muovendo la Commissione. La prima fra tutte è il varo delle misure eccezionali di sostegno in favore dei paesi colpiti dall’influenza aviaria. Seguono una serie di iniziative volte a regolare la coesistenza tra agricoltura convenzionale, biologica e OGM; a migliorare la regolamentazione dell’agricoltura biologica; a modificare quella relativa alle certificazioni di origine (DOP - IGP) in risposta alle richieste giunte dal panel OMC.

Notizie: 

Torna all'inizio del documento

Notizie Flash

Riforma OCM ortofrutta maggio 2006

La Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla riforma dell’OCM ortofrutta [pdf]. Le parti interessate avranno tempo fino al 13 luglio per esprimere la propria opinione al fine di completare il quadro dei problemi del settore e delle possibili opzioni di riforma, oltre che per approfondire l’impatto delle opzioni proposte nel documento di consultazione. Le opzioni proposte sono differenziate per obiettivo allo scopo di evidenziare l’impatto di ciascuna di esse su singoli aspetti del settore, non necessariamente pertinenti al funzionamento della PAC o dell’OCM ortofrutta.
La Commissione Europea prevede di presentare una proposta ufficiale entro la fine del 2006. Già nel gennaio 2006, tuttavia, le delegazioni di 7 Paesi (Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Ungheria e Portogallo) avevano presentato un working document [pdf] sulla riforma del settore nel quale si propongono aggiustamenti alle misure relative al prodotto fresco che prevedono, tra le altre cose, l’uso dei fondi operativi per promuovere la fusione e l’associazione tra organizzazioni di produttori (OP); l’assistenza finanziaria (aggiuntiva) della Comunità per promuovere misure di miglioramento qualitativo e per la formazione di un “fondo di perequazione” da utilizzare nelle situazioni di crisi; la sostituzione dell’attuale meccanismo di ritiro con misure di gestione delle crisi finanziate dai bilanci nazionali e in particolare dai fondi derivanti dalla modulazione. Per il prodotto trasformato si propone il miglioramento dell’attuale meccanismo di aiuto alla produzione da estendere anche ai fichi. Sul pomodoro da industria si ritiene necessario tenere conto dei recenti sviluppi nella produzione al fine di migliorare la competitività del settore. Si richiede infine l’accesso ai fondi per lo sviluppo rurale.

Riforma OCM vino febbraio 2006

In vista della futura riforma dell’OCM vino la Commissione Europea ha organizzato il seminario "Sfide e opportunità per i vini europei" [programma] [presentazione] [intervento Fischer Boel] [conclusioni] allo scopo di stimolare il dibattito su vantaggi e svantaggi delle possibili opzioni di riforma, tenendo conto dei punti di forza e dei punti di debolezza del settore vitivinicolo europeo e degli obiettivi che la riforma del settore deve assicurare. Le opzioni di riforma avanzate sono: mantenimento dello status quo; radicale riforma dell’OCM che preveda la soppressione degli strumenti inefficaci e l’introduzione di nuovi; riforma dell’OCM tesa ad includerla nel regime di pagamento unico; liberalizzazione dell’OCM (smantellamento della maggior parte degli strumenti); una combinazione tra le opzioni precedenti. Entro fine anno o, al massimo, agli inizi del 2007, sarà presentata una proposta legislativa sulla base dei risultati dello studio di valutazione di impatto e delle posizioni espresse dai paesi. Tra le opzioni previste la Commissione, tuttavia, sembra essere orientata verso una "profonda riforma" che preveda l’abolizione della distillazione, la ristrutturazione secondo uno schema da applicare in 5 anni, portafogli di spesa nazionali (envelope). Alcune delegazioni hanno già espresso la propria posizione riguardo alla riforma del settore. Francia, Italia, Spagna e Portogallo, con il sostegno della Grecia, hanno presentato un Memorandum [pdf] [errata corrige] in cui si delinea una riforma dell’OCM tesa al controllo del potenziale produttivo, alla regolazione del mercato con opportuni strumenti di gestione delle crisi, al sostegno della commercializzazione dei prodotti vitivinicoli e alla difesa delle certificazioni di origine. La Slovenia in un "non-paper" [pdf] ha espresso la propria propensione per una riforma radicale del settore che preveda l’abolizione delle distillazioni e il trasferimento dei relativi fondi verso misure strutturali (limitazione della produzione, divieto di incrementare il potenziale produttivo, programmi obbligatori di abbandono della produzione) e, soprattutto, misure per aumentare la competitività (programmi per la ristrutturazione, la modernizzazione della tecnologia, la promozione e la commercializzazione a cura delle organizzazioni di produttori da affiancare alle misure per la ristrutturazione dei vigneti). Anche il COPA-COGECA ha espresso la propria posizione sulla riforma dell’OCM vino [pdf].

Coesistenza marzo 2006

Sulla base della Direttiva 18/2001/CE [pdf] gli Stati membri hanno la possibilità di adottare misure nazionali di coesistenza, al fine di evitare la presenza involontaria di OGM. Con la successiva raccomandazione 556/2003/CE [pdf] la Commissione ha adottato gli orientamenti per lo sviluppo di strategie nazionali e migliori pratiche per garantire la coesistenza. La Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo del 9 marzo 2006 [pdf] [allegato] contiene una sintesi delle misure nazionali di coesistenza.
La Commissione, non ritenendo giustificata l’idea di un approccio legislativo armonizzato, propone il mantenimento delle misure nazionali di coesistenza impegnandosi a far circolare tra gli Stati membri le informazioni disponibili e ad avviare una consultazione con Stati membri e soggetti interessati al fine di individuare le migliori pratiche per le misure tecniche di separazione. A tale proposito in aprile si è tenuta a Vienna la Conferenza "Co-existence of genetically modified, conventional and organic crops - freedom of choice" focalizzata sugli aspetti politici e sociali della coesistenza. Successivamente (12 aprile), al termine di un “dibattito di orientamento” la Commissione ha dato il proprio sostegno all’approccio proposto congiuntamente dal Commissario alla salute e alla protezione dei consumatori (Kyprianou) e dal Commissario all’ambiente (Dimas) per migliorare la robustezza scientifica e la trasparenza delle Decisioni sugli OGM. L'accordo [pdf] riguarda le pratiche da attivare tanto nella fase di valutazione scientifica quanto nella fase di assunzione delle decisioni. Nel primo caso si chiede all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di tenere più esplicitamente in conto gli effetti di lungo periodo su salute e ambiente degli OGM per i quali si richiede l’autorizzazione. Sul secondo versante si propongono una serie di misure tese a dare agli Stati membri maggiori responsabilità nel definire la propria posizione pro o contro l’introduzione di un nuovo OGM, e a permettere alla Commissione di sospendere il processo di autorizzazione nel caso in cui lo Stato membro non abbia tenuto sufficientemente conto del parere dell’EFSA o nel caso in cui siano sopraggiunte nuove conoscenze scientifiche.
Ulteriori informazioni sulla coesistenza (in inglese): [link]
Per saperne di più sugli OGM (in inglese): MEMO [pdf] (marzo 2006)
Per la Conferenza di Vienna consulta (in inglese): [link]

Normativa su registrazione DOP, IGP STG marzo 2006

La normativa comunitaria sulla certificazione di origine (DOP e IGP) e sulle “specialità tradizionali garantite” (STG) è stata modificata dai regolamenti (CE) n. 509/2006 [pdf] e n. 510/2006 [pdf], principalmente per adeguarsi ai risultati del panel OMC. Le modifiche apportate permetteranno ai produttori dei paesi terzi di presentare domanda direttamente alla Commissione (senza passare, dunque, dal proprio governo) ed abroga la norma sull’equivalenza e reciprocità del sistema di protezione geografica. Posizioni sulla proposta di regolamento erano state espresse dal COPA-COGECA [pdf].
Ulteriori informazioni: [link].

Riforma OCM banane aprile 2006

La Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla riforma dell’OCM banane [pdf]. Le parti interessate hanno avuto la possibilità di esprimere la propria opinione riguardo alle quattro opzioni di riforma previste dalla Commissione: mantenimento dello "Status quo"; "Memorandum", che contiene le proposte presentate nel settembre 2005 dai 4 principali paesi produttori (Cipro, Francia, Portogallo, Spagna); “Disaccoppiamento”, cioè l’inclusione dell’OCM nel regime di pagamento unico; "POSEI", cioè l’abolizione della OCM e il trasferimento delle risorse ai programmi destinati alle regioni ultraperiferiche.
Ulteriori informazioni (in inglese): [link]

Agricoltura biologica aprile 2006

Nel dicembre 2005 la Commissione Europea ha presentato una proposta di modifica [pdf] del regolamento (CE) n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico tesa a rendere la normativa in materia più chiara, flessibile e trasparente (Comunicato stampa [pdf]). La proposta recepisce le conclusioni del Consiglio sul Piano d’azione europeo per l’agricoltura biologica e gli alimenti biologici (PAE) del giugno 2004 [pdf] [working document]. A seguito di tale proposta, nell’aprile 2006 la presidenza del Consiglio ha divulgato una nota [pdf] indirizzata ai paesi membri contenente suggerimenti su specifici capitoli della proposta.
Per scaricare i documenti: [link]

OCM cereali aprile 2006

Nel marzo 2006 la Commissione ha reso pubblico lo studio di valutazione dell’OCM cereali [link], in cui si raccomanda la revisione degli strumenti di sostegno di mercato (intervento e set aside) onde evitare la creazione di ingenti scorte all’intervento. La stessa Commissaria Fischer Boel in un recente discorso [pdf] ha dichiarato che le scorte detenute all’intervento sono passate da 3 milioni di tonnellate di inizio 2004 a 18 milioni di tonnellate all’inizio del 2006. Tenuto conto del futuro ingresso di altri 2 paesi forti produttori cerealicoli (Bulgaria e Romania), dell’apertura dei mercati interni alle importazioni dal resto del mondo e della impossibilità ad usare in futuro le restituzioni alle esportazioni, la Commissaria ritiene necessario pensare ad un nuovo sistema di intervento capace di reggere nel lungo periodo. L’occasione potrebbe essere la revisione del 2008/09, ma il previsto ingresso di Romania e Bulgaria nel 2007 potrebbe forzare la mano verso una revisione anticipata per i cereali.

Influenza aviaria aprile 2006

Pubblicato il regolamento (CE) n. 679/2006 [pdf], che introduce un sostegno finanziario comunitario in favore del settore delle uova e del pollame fortemente colpiti dalla crisi derivante dalla diffusione dell’influenza aviaria. La decisione permetterà agli Stati membri che ne fanno richiesta, e previo parere favorevole della Commissione, di caricare sul bilancio comunitario il 50% delle misure eccezionali di sostegno del mercato connesse al crollo dei consumi e dei prezzi. La Commissione potrebbe decidere di concedere il cofinanziamento anche alle spese effettuate precedentemente all’entrata in vigore del regolamento.

Trasparenza maggio 2006

Nell’ambito dell’Iniziativa europea sulla trasparenza, la Commissione ha pubblicato il Libro verde [pdf] nell’ambito del quale si propone, tra le altre cose, di fornire i dati sui beneficiari dei fondi comunitari relativi alla gestione corrente. Questo imporrebbe ai paesi membri di pubblicare l’elenco dei beneficiari della PAC, della politica per la pesca, dei Fondi strutturali e di coesione, del Fondo per i rifugiati, per un ammontare di risorse pari al 75% del bilancio comunitario. Sull’argomento, e in particolare sull’obbligo giuridico degli Stati membri a divulgare i dati dei destinatari dei fondi, è stata aperta una consultazione on line [link]. Chiunque voglia formulare osservazioni potrà rispondere alle domande contenute sul sito. La consultazione rimarrà aperta fino al 31 luglio.

Recupero spese aprile 2006

Con Decisione del 28 aprile 2006 (322/2006/CE [pdf]) la Commissione ha liquidato i conti degli organismi pagatori degli Stati membri per le spese 2005 finanziate dal FEOGA-Garanzia. Nell’ambito della verifica risultano spesi irregolarmente 128,2 milioni di euro che gli Stati membri dovranno rimborsare al bilancio comunitario (Decisione del 28 aprile 2006 334/2006/CE [pdf]). L’Italia dovrà restituire 30,02 milioni di euro per la mancata applicazione di sanzioni e per l’inadeguatezza dei controlli per i ritiri dei prodotti ortofrutticoli.

Bilancio 2007 maggio 2006

La Commissione Europea ha presentato la proposta di bilancio per il 2007 secondo la quale le spese dovrebbero mantenersi al di sotto della soglia fissata nelle prospettive finanziarie 2007-2013, allontanando così lo spettro della disciplina finanziaria. A fronte di un aumento delle spese per aiuti diretti a seguito delle riforme che hanno incluso nel regime di pagamento unico gli aiuti per cotone, tabacco, olio, zucchero, si prevede un risparmio derivante dalla rimozione dello schema di sostegno alle carni bovine in favore del Regno Unito e dalla riduzione dei fondi destinati alle restituzioni alle esportazioni per prodotti lattiero-caseari, carni bovine, carni suine e cereali, sebbene in alcuni casi si tratti di spese che trovano altra collocazione nel bilancio.
Per ulteriori informazioni: Proposta bilancio 2007 Comunicato stampa [pdf]
Proposta bilancio 2007 Domande e risposte [pdf].

Documentazione UE

È stato modificato l’indirizzo del sito Eur-lex, che offre un accesso diretto e gratuito al diritto dell’Unione europea. Il nuovo indirizzo è http://eur-lex.europa.eu
L’agricoltura nell’Unione Europea - Informazioni statistiche ed economiche 2005 (febbraio 2006)
Fact Sheet su “Semplificazione” (marzo 2006) [pdf]
Statistics in focus: Reddito agricolo UE 2005 (marzo 2006) [pdf]
Accordo bilaterale UE-USA sul vino (Comunicato stampa [pdf]) (marzo 2006)
Studio di valutazione delle organizzazioni comuni dei mercati della carne di maiale, del pollame e delle uova (marzo 2006)
Studio di valutazione dell’organizzazione comune di mercato dei cereali (marzo 2006)
Studio di valutazione delle misure agroambientali (aprile 2006)

Disposizioni nazionali di attuazione della riforma dell’OCM zucchero aprile 2006

Con decreti ministeriali nn. D/227 [pdf] e D/256 [pdf] il Governo italiano ha definito le modalità di attuazione della riforma dell’OCM zucchero nel nostro Paese. La prima decisione ha riguardato l’individuazione nel triennio 2000/01, 2001/02, 2002/03 del periodo storico da utilizzare per il calcolo degli importi di riferimento degli agricoltori da includere nel pagamento unico. Come è noto, il Regolamento (CE) n. 319/2006 [pdf] lascia agli Stati membri il compito di determinare il periodo rappresentativo tra gli anni che decorrono dalla campagna 2000/01 fino alla campagna 2006/07 Per il calcolo del numero di ettari da includere nel pagamento unico si farà riferimento alla resa in ettaro di barbabietola da zucchero indicata dall’ISTAT a livello provinciale. L’Italia ha inoltre deciso di estendere anche allo zucchero l’applicazione dell’art. 69 con una trattenuta dell’8% da applicare al massimale settoriale da utilizzare per erogare un pagamento supplementare in favore degli agricoltori che coltivano barbabietola da zucchero e attuano tecniche di avvicendamento almeno biennale. L’importo massimo del pagamento supplementare è di 180 €/ha.

Settore Trattenute Pagamento supplementare Superficie o capi a premio
  % (€) (max teorico) (max teorici)
Seminativi   8 142.491.000 180€/ha 791.617ha
Carni bovine   7   28.674.000 180€/capo 159.300 capi
Carni ovicaprine   5     8.665.000 15€/capo 577.667 capi
Zucchero   8     6.388.000 180€/ha 35.494 ha

Torna all'inizio del documento

Tematiche: 
Rubrica: