Facciamo il punto sulla Pac. La figura qui sotto, nella parte superiore, ricorda i momenti salienti del processo decisionale e dell’avvio della Pac 2014-20. In quella inferiore, il tempo è spostato in avanti a rappresentare il processo che porterà alla futura Pac dal 2021 in poi. Seppure siamo ancora in fase di implementazione dell’attuale Pac, è già tempo, come si vede, di pensare al futuro, se non si vogliono ripetere i ritardi di questa volta. Anche perché, inevitabilmente, il rinnovo della Commissione nel 2018 e del Parlamento europeo nel 2019 imporranno degli stop and go.
Entro quest’anno peraltro va avviata la revisione del Quadro Finanziario Poliennale (Mff). Nella quale, se non altro nella prospettiva del dopo 2020, è difficile pensare che non si affronti anche il tema del budget della Pac e si valuti la ratio e l’efficacia delle sue misure. Non sembra che di tutto questo ci sia consapevolezza. Per parte nostra, continueremo a seguire la Pac attuale monitorandone sistematicamente l’efficienza e l’efficacia. Ma non dimenticheremo che è tempo già di prepararsi per le future trattative predisponendo proposte e soluzioni che anticipino i tempi.
Si ricordi bene come alcune decisioni della prim’ora possono diventare altamente penalizzanti e condizionare tutto il negoziato. Così è stato, ad esempio, per la scelta nel 2010 di basare sull’ettaro a livello europeo la redistribuzione del budget per la Pac. Una scelta che ha penalizzato pesantemente l’Italia, costringendola da quel momento ad un difficile e solo parziale recupero di posizioni.
La rubrica Il Tema di questo numero di Agriregionieuropa è dedicata all’agricoltura urbana e periurbana e a quel fiorire di recenti iniziative che avvicinano i cittadini alla ruralità. La rubrica è stata coordinata da Davide Marino ed Aurora Cavallo. Il quadro complessivo che emerge dalle tante analisi qui raccolte è sorprendente e le esperienze che vengono analizzate incoraggiano all’iniziativa anche nei centri urbani che finora sono rimasti indietro.
Il 10 gennaio ci ha lasciati Michele De Benedictis. Gli economisti agrari ed applicati, quelli italiani in particolare, debbono molto della propria formazione al suo insegnamento ed allo studio dei suoi testi. Questo numero di Agriregionieuropa, che dedichiamo alla memoria, si apre con un contributo di alcuni allievi, che gli sono stati più vicini, sul suo pensiero scientifico e sulla sua biografia.
Editoriale n.44
Editoriale n.44
Franco Sotte a b
a Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
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