In tutto il mondo, circa 2,4 milioni di persone sono direttamente impiegate nella produzione agricola. In questi giorni, ci si aspetta molto dall’agricoltura: fornire nutrimento sufficiente, un uso sostenibile delle risorse, la gestione delle risorse naturali, l’aiuto nel combattere il riscaldamento globale e nel fornire servizi sociali ed ecologici alla società.
Nel frattempo, a Ginevra, il cosiddetto Development Round dei negoziati commerciali nel World Trade Organisation è ormai bloccato da quasi due anni e un accordo accettabile per tutte le parti coinvolte non è da aspettarsi nel prossimo futuro. È ancora una volta l’agricoltura che gioca un ruolo chiave nel dibattito sulla liberalizzazione.
È in questo contesto che il Groupe de Bruges ha sentito il bisogno di scrivere questo libro per offrire un approccio critico che mette a nudo le sottintese e spesso errate ipotesi che determinano il dibattito sulla liberalizzazione. Pone quindi quattro interrogativi che sono critici per il futuro dell’umanità in generale e per l’agricoltura in particolare: ridurre la povertà; produrre cibo sufficiente per 9 miliardi di persone nel 2050 in modo sostenibile; la battaglia tra cibo (food), alimenti per animali (feed) e carburanti (fuel) e infine la battaglia tra natura e agricoltura.
In questo contesto, il Groupe fornisce una revisione critica della Politica Agricola Comunitaria Europea, una delle pietre angolari del successo del Progetto Europeo e offre raccomandazioni per una politica futura basata sul concetto cruciale che abbiamo bisogno degli agricoltori e che una ri-valutazione dell’agricoltura è quindi necessaria.
Il testo di questo libro può anche essere scaricato dal sito Groupe de Bruges