I benefici ambientali dell’attività irrigua: una valutazione combinata all’interno del Consorzio della Bonifica Renana

I benefici ambientali dell’attività irrigua: una valutazione combinata all’interno del Consorzio della Bonifica Renana
a Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Agrarie (DipSA)
b Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Statistiche «Paolo Fortunati»

Abstract

In Italia, i Consorzi di Bonifica sono incaricati della gestione dell’acqua irrigua. Il costo di tale servizio è recuperato attraverso le tariffe dirette agli agricoltori. Anche i residenti beneficiano del servizio per la presenza di acqua nei canali durante il periodo estivo. L’obiettivo della presente ricerca è quello di stimare la percezione di tali benefici e valutarne economicamente l’entità.

Introduzione

Il tema della gestione delle acque è di primaria importanza nelle aree del Mediterraneo. Tra le ragioni principali, troviamo l’aumentato fabbisogno idrico da parte dell’agricoltura, strettamente collegato all'aumento della variabilità nella distribuzione delle precipitazioni, a sua volta, conseguente ai cambiamenti climatici in atto (Ipcc, 2014). In letteratura il problema di allocazione e gestione delle acque irrigue è ampiamente segnalato (Thiene e Tsur, 2013; Mushtaq, 2016). Esistono altresì studi che dimostrano l’esistenza di numerosi benefici ambientali, di cui possono godere i cittadini, legati alla qualità delle acque (Buckley et al., 2016; Rupérez-Moreno et al., 2015).
In Italia, tra i più importanti enti incaricati per la gestione delle acque vi sono i Consorzi di Bonifica ed il quadro normativo è principalmente costituito della Direttiva Quadro sulle Acque (Dqa) (60/2000/CE). In particolare, i recepimenti legislativi alla Dqa, sia a livello nazionale (D.M. 39/2015) che regionale (L.R. Emilia-Romagna 7/2012), seguendo il principio del recupero del costo pieno, definiscono i servizi e i benefici connessi alla gestione delle acque e prevedono che a tutti i beneficiari venga imposto un contributo per il recupero dei costi.
Con riferimento al servizio di fornitura di acqua irrigua, i costi sono sostenuti unicamente dagli agricoltori e proprietari di terreni agricoli irrigui. Tuttavia, seguendo la letteratura più recente, è stata ipotizzata l’esistenza di alcuni benefici ambientali e paesaggistici, di cui possono godere anche i residenti per la presenza di acqua nei canali durante il periodo estivo. L’obiettivo della ricerca qui presentata, è quello di dimostrare l’esistenza di tali benefici e valutarne economicamente l’entità. La valutazione ha avuto applicazione in un caso studio rappresentato dal Consorzio della Bonifica Renana ed è finalizzata a verificare l’esistenza di basi economiche per giustificare la creazione di un sistema tariffario consortile, che consideri anche i residenti come potenziali/reali beneficiari dei servizi di fornitura di acqua irrigua.

Descrizione dell’area oggetto di studio e della metodologia applicata

Il comprensorio del Consorzio della Bonifica Renana (3,419 km2) è distribuito prevalentemente nella provincia di Bologna ed è collocato per il 58% in collina/montagna e per il 42% in pianura. Il paesaggio del comprensorio di pianura è caratterizzato da un fitto reticolo irriguo, dove circa l’88% delle condotte è costituito da canali a pelo libero, ritenuti maggiormente efficaci nel produrre i benefici ambientali e paesaggistici. Le analisi sono state pertanto svolte nel comprensorio di pianura, dove il reticolo irriguo è più fitto e attraversa numerose aree residenziali.
La metodologia di valutazione, di seguito descritta, è stata sviluppata in diverse fasi. Queste hanno consentito: in primo luogo, di selezionare la popolazione dei potenziali beneficiari; quindi di indirizzare un’indagine sulla popolazione selezionata; infine, di applicare i metodi di stima precedentemente scelti per valutare i benefici percepiti dai residenti dal punto di vista economico.
La popolazione dei potenziali beneficiari è stata selezionata grazie ad analisi territoriali, che hanno individuato 31.402 beneficiari, ossia residenti in abitazioni distanti meno di un chilometro da un canale irriguo.
L’indagine ha richiesto lo studio e la messa a punto di un questionario, contenente domande inerenti alle caratteristiche socio-demografiche ed attitudinali degli intervistati, nonché la loro disponibilità a pagare. La redazione del questionario è avvenuta per mezzo di focus group ed è stato testato in uno studio pilota composto da 21 interviste. Una volta corrette le possibili fonti di errore, ha avuto luogo l’indagine vera e propria, che ha previsto la somministrazione del questionario tramite interviste telefoniche ad un campione di 300 famiglie. Al fine di garantire la rappresentatività del campione rispetto alla popolazione selezionata, è stata adottata la procedura di stratificazione della popolazione per comune di residenza (Bukley et al., 2016).
I risultati dell’indagine hanno così permesso la raccolta dei dati e delle informazioni necessarie all’applicazione di due metodi di stima precedentemente scelti. Il primo metodo è rappresentato da una versione rivisitata del metodo del prezzo edonico ed è volto a stimare la percezione di un maggior valore nell’abitazione dell’intervistato, dovuto alla presenza di acqua nei canali durante il periodo estivo. Il secondo metodo di stima utilizzato è quello della valutazione contingente, che ha permesso di quantificare la disponibilità a pagare un contributo da parte degli intervistati, in aggiunta all’attuale tariffa versata al Consorzio, per continuare a godere dei benefici originati dall’attività irrigua. I risultati dei metodi di valutazione sono stati poi validati e ne sono state individuate le variabili determinanti, tramite analisi econometriche.

I risultati dell’indagine e della valutazione economica

I risultati ottenuti dall’indagine mostrano che la maggior parte degli intervistati è a conoscenza della presenza dei canali consortili in prossimità della loro abitazione. Circa la metà degli intervistati ritiene che la presenza di acqua nei canali durante il periodo estivo influisca positivamente sulla qualità della vita. In particolare, i benefici maggiormente percepiti sono relativi ad un incremento della biodiversità e dell’amenità del paesaggio, tuttavia molti intervistati segnalano problemi legati all’aumento delle zanzare (Figura 1).

Figura 1 - Risultati della rilevazione dei benefici percepiti dalla popolazione

Fonte: ns. elaborazione

Il metodo di stima del prezzo edonico ha evidenziato che il 20% degli intervistati percepisce un maggior valore nella propria abitazione per la vicinanza a canali irrigui, a seguito dell’eliminazione degli outliers (maggior valore dichiarato>15%), tale valore è risultato in media pari allo 0,44% (Tabella 1).

Tabella 1 - Risultati della rilevazione della percezione di un maggior valore delle abitazioni

Fonte: ns. elaborazione

Il processo di determinazione della Dap massima della popolazione ha visto l’eliminazione dei rispondenti la cui Dap dichiarata fosse nulla per motivi non connessi al bene oggetto di stima, quindi identificati come proteste (112 intervistati) (Söderberg e Barton, 2014). Tra le motivazioni etichettate come proteste, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di pagare già abbastanza tasse. In seguito sono stati eliminati gli outliers (Dap>20€) (7 intervistati) e le risposte non so/non risponde (35 intervistati) (Tabella 2).

Tabella 2 - Risultati della rilevazione della disponibilità a pagare

Fonte: ns. elaborazione

Infine, l’utilizzo congiunto dei risultati ottenuti attraverso le analisi territoriali, l’indagine e i metodi di stima, ha permesso di derivare un valore del beneficio complessivo che, a seconda dei metodi applicati, oscilla in un range tra 300.000 euro/anno e 470.000 euro/anno. Il primo valore corrisponde alla disponibilità a pagare massima della popolazione, ottenuta tramite la valutazione contingente, ossia moltiplicando la Dap massima media degli intervistati per la popolazione selezionata (Tabella 3). Il secondo valore è stato ottenuto applicando il metodo di stima del prezzo edonico in maniera rivisitata. In particolare il maggior valore delle abitazioni mediamente percepito dagli intervistati è stato moltiplicato per il valore stimato degli edifici distanti meno di un chilometro da un canale irriguo e per un tasso di sconto, ottenendo così il maggior valore annuo percepito per le abitazioni distanti meno di un chilometro da un canale irriguo (Tabella 4).

Tabella 3 - Risultati dell’applicazione del metodo di stima della valutazione contingente

Fonte: ns. elaborazione
 

Tabella 4 - Risultati dell’applicazione del metodo di stima del prezzo edonico

Fonte: ns. elaborazione

Le analisi econometriche hanno rilevato la coerenza interna dei risultati e le variabili esplicative che li influenzano in maniera determinante. Nel dettaglio, è emerso che la variabile che esprime una buona conoscenza dei benefici ambientali, legati alla presenza dei canali irrigui, ha un peso molto rilevante nell’aumentare la probabilità di una Dap positiva. Anche la conoscenza del sistema tariffario consortile, ossia del veicolo di pagamento utilizzato dal Consorzio, aumenta la probabilità di una Dap positiva. Viceversa, la percezione dell’elemento di disturbo, quale l’aumento delle zanzare dovuto alla presenza di acqua nei canali, rende gli intervistati che utilizzano a scopo ricreativo le aree attraversate dai canali, meno inclini a pagare.

Discussione

Dai risultati è emerso che circa la metà della popolazione percepisce i benefici ambientali, derivanti dalla gestione dei canali irrigui e un terzo degli intervistati ritiene che tali benefici apportino valore aggiunto alla propria abitazione. Nonostante l’elevata percentuale di risposte identificabili come protesta, è stato possibile quantificare monetariamente la percezione di tali benefici ambientali. Questa determina una Dap che varia in un range da 300.000 euro/anno a 470.000 di euro/anno.
L’affidabilità dei risultati trova conferma in molti altri studi in ambito europeo che hanno portato a risultati analoghi sia in termini quantitativi, che qualitativi, caratterizzando e determinando una Dap comparabile a quella individuata nella presente ricerca (del Saz-Salazar et al., 2016; Rupérez-Moreno et al., 2015).

Implicazioni di policy e conclusioni

La ricerca ha così dimostrato l'esistenza di basi economiche per giustificare la creazione di un contributo a carico dei residenti per la copertura di parte dei costi di irrigazione. L’elevata percentuale di proteste suggerisce però l’accompagnamento del contributo a campagne di sensibilizzazione dei contribuenti su tale tematica.
La migliore corrispondenza tra l'allocazione dei costi e l’allocazione benefici, ottenuta tramite il contributo, permetterebbe una migliore gestione del Consorzi e una produzione più efficiente dei benefici stessi. Parallelamente, si avrebbe anche un supporto per l’agricoltura irrigua, poiché diretta responsabile per la produzione dei benefici individuati. Il sistema contributivo così definito trova conferma da quanto previsto dal Collegato Ambientale (L. 221/2015). In particolare l’art. 70 prevede l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali, che riconoscano anche il ruolo svolto dall'agricoltura e dal territorio agroforestale nei confronti dei servizi ecosistemici.
In letteratura è possibile trovare ulteriore conferma di quanto concluso sopra: molti studi segnalano la necessità di un sostegno per l’agricoltura irrigua, che risulta in forte difficoltà per la crescente competizione nell’uso dell’acqua con altri settori (principalmente civile) (Thiene e Tsur, 2013; Mushtaq, 2016). Questo è un fenomeno che risulta sempre più manifesto con l’aumento della popolazione e degli standard di vita.
La conoscenza delle caratteristiche della Dap e delle variabili che la determinano rappresenta quindi un supporto di rilievo per l’impostazione di strategie di policy che possano incrementare i benefici percepiti dalla popolazione. Pertanto, la ricerca nata per studiare la percezione dei benefici ambientali e paesaggistici generatesi dall’attività di gestione dei canali irrigui, ha permesso non solo di individuare e quantificare la disponibilità a pagare per tali benefici, ma anche di fornire un supporto informativo alle decisioni per la costituzione di un sistema tariffario, che risponda al principio del recupero del costo pieno proposto dalla Dqa. Il risultato della valutazione è perciò rivolto anche alle autorità gestionali, che operano all’interno dei consorzi di bonifica, e potenzialmente concorre ad un sistema tariffario che sia più equo e sostenibile.

Riferimenti bibliografici

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  • Söderberg M., Barton D.N. (2014). Marginal Wtp and Distance Decay: The Role of 'Protest' and 'True Zero' Responses in the Economic Valuation of Recreational Water Quality. Ecological Economics; 65: 155-166

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