Nel 2012 non ci sono stati avanzamenti nelle trattative del Wto, che restano in situazione di stallo.
A fine 2011 l'ottava conferenza ministeriale (tenutasi a Ginevra), si era conclusa con un nulla di fatto per il Doha Round, e l'impegno ad esplorare nuovi approcci negoziali (vedi Finestra sul Wto, marzo 2012). La prossima tappa è ora la nona conferenza ministeriale, che si terrà a Bali (Indonesia), a dicembre 2013.
Le discussioni mirano ad identificare elementi che possano essere inclusi in un mini- pacchetto negoziale; l'obiettivo è di raggiungere l'accordo almeno su un numero ristretto di punti, cosa che non fu possibile a Ginevra. Tra questi potrebbero rientrare temi come la trade facilitation (la rimozione degli ostacoli per il movimento di beni attraverso la frontiera, come ad esempio la semplificazione delle procedure doganali), il trattamento speciale e differenziato, le misure per i paesi meno avanzati, ma anche alcune questioni agricole. A questo punto è chiaro che si è rinunciato a trattare il Doha Round nella sua interezza, ed i differenti soggetti verranno piuttosto negoziati in tempi successivi; ma non è ancora certo come si deciderà di procedere.
Nei mesi scorsi, nell'ambito del negoziato agricolo sono state avanzate tre proposte: due da parte del gruppo del G20, ed una da parte del gruppo del G33.
La prima proposta del G20 è relativa alle modalità per l'utilizzo delle quote all'importazione a tariffa ridotta, ed in particolare prevede nuove procedure nel caso in cui le quote siano sistematicamente sotto utilizzate, oltre a nuovi impegni per la notifica ed il monitoraggio del loro utilizzo. La seconda riguarda invece la necessità di aggiornare le informazioni notificate per la export competition (sussidi alle esportazioni, crediti alle esportazioni, imprese commerciali di stato, aiuti alimentari), dalle quali derivano gli obblighi di riduzione previsti nell'accordo agricolo dell'Uruguay Round. Il gruppo del G10 ha richiesto di includere in questa proposta anche il tema delle restrizioni alle esportazioni, per le quali a differenza dei sussidi non sono di fatto previste limitazioni, ma il cui impatto sul commercio internazionale è di enorme attualità (vedi Finestra sul Wto, dicembre 2011).
La proposta del G33 prevede una serie di flessibilità all’utilizzo della scatola verde per i paesi in via di sviluppo. Il documento prevede ad esempio che gli acquisti a prezzi amministrati di derrate alimentari destinate agli ammassi pubblici o l’acquisto di cibo destinato ad aiuti alimentari non debbano rientrare nella scatola gialla (e quindi non siamo sottoposti a limitazione), nel caso in cui siano stati acquistati da low-income, resource-poor producers. Questa richiesta è stata accolta in modo molto controverso, in quanto la sua portata è difficile da quantificare (una critica riguarda il fatto che manca una definizione di “low-income, resource-poor producers”, che per alcuni paesi potrebbe arrivare a coprire la quasi totalità degli agricoltori) [link Ictsd].
Nel corso del 2012, è comunque mancato qualsiasi riferimento alla possibilità di chiudere il Doha Round. Si è dunque trattato di un anno di transizione, segnato anche da elezioni politiche in alcuni importanti paesi quali Cina, Francia, Stati Uniti. Il perdurare della crisi economica si ripercuote chiaramente anche sul commercio mondiale: nel 2011 è cresciuto soltanto del 5%, contro il 13.8% del 2010; le stime per il 2012 si sono ridotte fino al 2.5%, e per il 2013 non si prevede che una modesta ripresa [link Wto], [link Wto].
Le discussioni su un possibile pacchetto negoziale proseguiranno a fine gennaio, a margine del tradizionale appuntamento del Word Economic Forum di Davos.
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