Il 15-17 dicembre prossimi si svolgerà ad Hong Kong l’ottava Conferenza Ministeriale del World Trade Organization (WTO). In generale, durante la Conferenza dovrebbero essere trattati sia temi inerenti il funzionamento “regolare” del WTO, che il futuro del Doha Round. Tuttavia, si è faticato moltissimo per raggiungere un compromesso su una possibile agenda di temi, ed è ormai chiaro che non si tratterà di un appuntamento negoziale.
L’attualità e la gravità della crisi economica internazionale, nonché i recenti sviluppi dei prezzi delle commodities alimentari (la FAO evidenzia come le importazioni mondiali di cibo raggiungeranno nel 2011 il livello record di 1.290 miliardi di dollari; [link WTO]) porrebbero in realtà numerose problematiche all’attenzione dei negoziatori. In particolare, la questione della regolamentazione delle restrizioni all'esportazione ha assunto un’enorme importanza negli ultimi anni, soprattutto considerando l'effetto della loro applicazione da parte di grandi paesi esportatori. Se é dunque ormai chiaro che le restrizioni all'esportazione possono contribuire in modo sostanziale all’innalzamento dei prezzi sui mercati mondiali, i paesi che le applicano rispondono che si tratta di strumenti il cui uso é legittimato dalla necessità di garantire la sicurezza alimentare alle loro popolazioni. L'integrazione della regolamentazione delle restrizioni all’esportazione nelle trattative del WTO resta difficoltosa, il che mostra da un lato quanto sia cambiato il contesto mondiale durante 10 anni di negoziati (l'asimmetria nella regolamentazione di sussidi e tasse all’esportazione si spiega solo con le profonde differenze esistenti nel contesto economico della fine del secolo scorso rispetto a quello attuale) e, dall'altro, quanto difficile sia modificare i testi negoziali esistenti. Nell’ultimo incontro del G20 [link], é stata approvata la decisione del G20 agricolo di rimuovere le restrizioni all'esportazione per il cibo destinato a scopi umanitari tramite il World Food Programme delle Nazioni Unite (vedi Finestra sul WTO settembre 2011). In vista della Ministeriale, sono emerse due proposte su questo tema: la prima riprende il linguaggio utilizzato nella dichiarazione del G20, ed è stata presentata dall'UE insieme ad altri membri del gruppo, ma senza Argentina, Brasile, Cina, India, Usa e Sud Africa, mentre al contrario alcuni non membri del G20 hanno espresso sostegno (Costa Rica, Singapore e Svizzera). La seconda iniziativa, presentata da un gruppo di paesi in via di sviluppo importatori netti di alimenti (net food-importing developing countries, NFIDCs), ha lo scopo di mitigare l’impatto della volatilità dei prezzi sui NFIDC stessi e sui Paesi meno avanzati (PMA; in inglese Least Developed Countries, LDC), e di sviluppare regole per esentare le esportazioni dirette verso questi paesi dall’applicazione di restrizioni da parte di grandi paesi esportatori. Inoltre, il gruppo dei Cotton 4 (Benin, Burkina Faso, Ciad, Mali), richiamandosi a quanto deciso nella Conferenza Ministeriale di Hong Kong del 2005 (dove si prevedeva che la liberalizzazione delle politiche di sostegno dovesse avvenire in modo più deciso e più rapido rispetto alle altre commodity agricole), ha proposto di “congelare” i sussidi al settore del cotone ai livelli attuali, poiché hanno raggiunto un minimo storico proprio grazie alla situazione di alti prezzi sui mercati mondiali [link ICTSD]. Tuttavia, il clima politico resta molto difficile, ed è chiaro ormai che nella prossima riunione ministeriale non sarà possibile raggiungere un accordo su un “mini-pacchetto” di misure a favore dei soli paesi meno avanzati.
Il più grande risultato della Conferenza di dicembre sarà probabilmente costituito dall’ingresso nel WTO della Russia, l’economia mondiale più grande tra i pochissimi fin qui esclusi, e il solo membro del G20, attualmente fuori dall’organizzazione mondiale del commercio (vedi Finestra sul WTO dicembre 2011). I negoziati si sono conclusi, dopo ben 18 anni, soltanto il 10 novembre scorso. L’accordo sarà votato dai ministri del commercio del WTO proprio nella ministeriale di dicembre. Un altro risultato potrebbe essere raggiunto per quanto riguarda l’accordo plurilaterale (riguarda infatti solo 42 tra i paesi membri del WTO) per la liberalizzazione degli appalti pubblici (in inglese, Agreement on Government Procurement, GPA; [link WTO]; [link ICTDS]).
La dichiarazione del G20 di Cannes, pur ribadendo sostegno per la conclusione dei negoziati del Doha Round, riconosce che l’approccio adottato fino ad ora non ha condotto al successo. I paesi membri del G20 hanno rinnovato l’impegno preso a Toronto nel 2010 a non innalzare o imporre nuove barriere protezionistiche al commercio e agli investimenti. A questo proposito, un rapporto del WTO evidenzia come l’uso di misure protezionistiche e di restrizioni all’esportazione non sia diminuito negli ultimi mesi [link WTO].
Ormai è pressoché certo che al termine della Conferenza Ministeriale del prossimo dicembre non si riuscirà a mettersi d’accordo su una Dichiarazione Ministeriale comune, e che l’unico risultato possibile potrà essere un chair’s summary, o statement, come avvenuto per la riunione ministeriale di dicembre 2009. Questo sarà composto di tre parti: decisioni del WTO (che includono alcuni elementi di interesse per gli LDC; ad esempio, le procedure per l’accesso); rapporto degli organi generali del WTO; elements for political guidance. Quest’ultimo punto comprende a sua volta i seguenti temi: importanza del sistema multilaterale e WTO; commercio e sviluppo; Doha Round (Washington Trade Daily, 02.12.2011; [link ICTSD]; [link ICTSD]). Purtroppo, nei testi non vi é nessuna indicazione circa la regolamentazione delle restrizioni all’esportazione. Il fatto che non si sia riusciti a mettersi d’accordo neppure per riprendere il linguaggio adottato in ambito G20 è un segnale indubbiamente negativo. Neanche la proposta degli NFIDCs è stata ripresa. Per quanto riguarda il cotone, ci si limita a confermare l’impegno deciso nella Conferenza di Hong Kong del 2005: anche qui dunque, nulla di nuovo.
Sebbene quindi i testi in preparazione non siano assolutamente ambiziosi, vale comunque la pena di seguire da vicino la Conferenza. Si tratterà in ogni caso di un passaggio importante: non soltanto per quanto emergerà dagli incontri bilaterali e multilaterali che vi avranno luogo, ma anche perché darà indicazioni sullo svolgersi del Doha Round, sul cui successo i dubbi si fanno sempre più insistenti, e probabilmente anche sul futuro stesso del WTO.
Finestra sul WTO n.22
Notizie Flash |
Ingresso della Russia nel WTO
Il più grande successo della Conferenza Ministeriale di dicembre 2011 sarà probabilmente l’ingresso nel WTO della Russia, l’economia più grande, ed il solo membro del G20, attualmente ancora fuori dall'organizzazione. Nei mesi, scorsi, dopo aver raggiunto un accordo con UE e USA, grazie alla mediazione della Svizzera (si veda [link]) è stato raggiunto un compromesso per il monitoraggio del commercio alla frontiera delle due enclavi russe in territorio georgiano Abkazia e Sud Ossezia, che restava l’ultimo grande ostacolo all’accesso. I negoziati hanno quindi potuto essere formalmente conclusi, dopo ben 18 anni, il 10 novembre. L’accordo sarà votato dai ministri del commercio nella ministeriale di dicembre. Il Parlamento russo avrà poi tempo fino al 15 giugno 2012 per la ratifica; dopo 30 giorni, la Russia sarà ufficialmente membro del WTO. Per l’agricoltura, la Russia si é impegnata ad eliminare tutti i sussidi alle esportazioni; il sostegno totale distorsivo del settore agricolo non potrà superare 9 miliardi di dollari nel 2012, e sarà ridotto progressivamente fino a 4.4 miliardi nel 2018.
I successivi tre paesi in lista che entreranno a far parte del WTO sono Vanuatu, Samoa e Montenegro.
Per saperne di più: [link ICTSD].
Gli USA approvano gli FTA con Sud Corea, Colombia e Panama
Dopo 5 anni di attesa dalla conclusione dei negoziati, il 12 ottobre scorso il Congresso Statunitense ha infine approvato i tre accordi di libero scambio (Free Trade Agreements, FTA) con Sud Corea, Colombia e Panama. Il Presidente Obama li ha firmati il 21 ottobre. Il consenso del Parlamento è stato possibile dopo aver assicurato l’approvazione dell'estensione del Trade Adjustment Assistance Program (TAA), un programma per aiutare i lavoratori che perdono il posto a causa della concorrenza straniera. Numerose proteste hanno poi caratterizzato l’approvazione dell’accordo da parte anche del parlamento coreano, che è comunque avvenuta il 22 novembre.
Nuovo Presidente del Comitato Agricoltura
L’ambasciatore neozelandese John Adank è succeduto a David Walker, rientrato in patria, nella presidenza del comitato agricolo. [link WTO]
Disputa tra USA e Cina sulle tariffe sul pollame
Gli Stati Uniti hanno deciso di citare al WTO la Cina per le tariffe imposte alle importazioni di polli provenienti dagli Stati Uniti, a sua volta messa in atto per contrastare i presunti sussidi di questi ultimi, che avrebbero causato dumping sul mercato cinese. [link ICTSD]
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