Le informazioni territoriali e la geomatica per l'agricoltura e lo sviluppo rurale

Le informazioni territoriali e la geomatica per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
a Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali
b Parco Nazionale della Majella
c Università di Chieti-Pescara, Dipartimento di Metodi Quantitativi e Teoria Economica

Nel corso degli ultimi anni, con lo sviluppo dei Sistemi Informativi Territoriali (SIT), la disponibilità di dati cartografici è andata rapidamente crescendo. Questi sistemi permettono infatti l'archiviazione, la visualizzazione, l’analisi e quindi la gestione di informazioni legate al territorio e georeferenziate. Coadiuvati dall’uso di software GIS (Geographic Information System), oggi in rapida evoluzione, le applicazioni della Geomatica, ovvero della disciplina che integra lo studio del territorio e dell'ambiente con l'informatica e di cui fanno parte gli stessi sistemi informativi territoriali, raccolgono l’interesse di un pubblico sempre più vasto, non costituito solo dai tecnici del settore. Di recente, l’attenzione verso questa disciplina si sta sviluppando soprattutto in qualità di strumento di supporto alle decisioni.
Le informazioni contenute nei sistemi informativi territoriali sono tanto più interessanti quanto più si applicano all’analisi di settori e fenomeni “ad alta intensità di spazio” come quello agricolo e dello sviluppo rurale.
Di seguito illustriamo, in primo luogo, cosa si sta attuando a livello europeo per favorire la diffusione delle informazioni territoriali e, successivamente, presentiamo due recenti applicazioni geomatiche a favore dell’agricoltura e del mondo rurale.

L'Infrastruttura europea per l'Informazione Territoriale e la direttiva Inspire

La situazione delle informazioni spaziali in Europa è caratterizzata dalla frammentazione delle basi di dati e delle fonti, lacune nella disponibilità, mancanza di armonizzazione tra i dataset a differenti scale geografiche, nonché duplicazione delle informazioni. Tutto questo rende difficile identificare, accedere e utilizzare i dati disponibili.
A sostegno dello sviluppo delle infrastrutture di dati spaziali è entrata in vigore il 15 maggio 2007 la direttiva Inspire (Infrastructure for Spatial Information in Europe - Infrastruttura per l'Informazione Territoriale in Europa) (1).
La direttiva pone particolare attenzione alla possibilità di rendere disponibile una quantità di dati sempre maggiore e di elevata qualità. Ogni stato membro dell'Unione Europea è chiamato ad implementare una propria Infrastruttura di Dati Spaziali (IDS) nazionale, coordinando quelle di livello sub-nazionale. Ogni infrastruttura di dati spaziali nazionale costituirà un "nodo" di quella europea e dovrà fornire l'accesso a dati, servizi e metadati geografici attraverso il geoportale Inspire [http://www.inspire-geoportal.eu]. In vista del raggiungimento di questi obiettivi, la direttiva pone particolare enfasi alla definizione di un "minimo comune denominatore europeo per l'interoperabilità ed il corretto flusso dell’informazione", ossia allo sviluppo e alla diffusione di standard geografici comuni che permettano alle varie infrastrutture dati dei singoli stati membri di “colloquiare” fra loro.
La direttiva indica la politica ambientale quale ambito di applicazione della geomatica più immediato, individuando nell'agricoltura, insieme ai trasporti e all'energia, uno dei settori in cui si potrà avere un ritorno in tempi brevi.

Le applicazioni della geomatica per l'agricoltura e lo sviluppo rurale

L'applicazione più semplice ed intuitiva della geomatica è la produzione di mappe digitali che permettano di visualizzare le caratteristiche salienti di un territorio, come la morfologia, l’uso del suolo, l’urbanizzazione, ecc. Una mappa può rappresentare sia lo stato di fatto che l’evoluzione temporale di un dato fenomeno insistente su quel territorio. Infatti, le informazioni cartografiche possono essere un valido strumento per promuovere azioni di prevenzione e di gestione dei rischi connessi, ad esempio, alle alluvioni o agli incendi o alla propagazione di agenti patogeni o infestanti: grazie all’analisi di dati georeferenziati, assistita da software GIS e dall’intervento di esperti, è possibile anticipare le situazioni di rischio per attivare sistemi di allarme, ma anche gestire l’emergenza, quanto il dopo crisi.
Oltre a documentare ciò che avviene direttamente alle risorse territoriali, forse le potenzialità più interessanti della geomatica sono legate proprio alla possibilità di integrare i dati geografici in senso stretto con altri dati, ad esempio socio-economici o agronomici, che apparentemente possono non avere di per sé un carattere spaziale, ma assumere, attraverso la rappresentazione geografica, una maggiore valenza ed efficacia comunicativa, un’accresciuta possibilità di analisi, nonché la possibilità di mettere a punto strumenti di simulazione e di supporto alle decisioni.
A livello aziendale, ad esempio, le informazioni estratte da un SIT possono esser utilizzate dalle imprese per azioni di geomarketing: attraverso l’analisi GIS di informazioni georeferenziate è possibile individuare aree per l'apertura di nuovi punti vendita considerando i dati socio-demografici e la presenza di eventuali concorrenti, ottimizzare la logistica ed i trasporti, tracciare le spedizioni.
Le informazioni gestite nei SIT permettono, inoltre, di analizzare dati a carattere agronomico congiuntamente a variabili riferite ai suoli per decidere sui trattamenti chimici da effettuare, ma anche per monitorare l'impatto ambientale degli stessi, nonché per alimentare sistemi di tracciabilità di prodotti. Ancora, questi dati possono essere utilizzati per formulare previsioni riguardo le rese, da utilizzare a loro volta per il calcolo di premi assicurativi e per l'eventuale quantificazione delle perdite.
Nel settore degli interventi pubblici, le informazioni geografiche sono già da tempo utilizzate anche per il disegno e l'implementazione di azioni di pianificazione territoriale, come per l’identificazione e la gestione di aree di interesse particolare.
In particolare i dati spaziali possono essere di grande utilità negli interventi legati alla Politica Agricola Comunitaria (PAC). A tale proposito il regolamento n. 1782/2003 ha sancito che, per l’amministrazione dei pagamenti PAC, gli organismi pagatori nazionali debbano avvalersi di sistemi integrati di gestione e controllo (Iacs, dall’acronimo inglese), ovvero di database contenenti, assieme ad altre informazioni, un sistema d'identificazione delle parcelle agricole (Lpis, secondo l'acronimo inglese) da utilizzare per effettuare diversi riscontri (interni, esterni ed incrociati) sulle parcelle agricole per cui è stata fatta domanda di pagamento.
Questo sistema utilizza fotografie aeree (stereocoppie) e immagini da satellite ortorettificate e georeferenziate ad alta precisione, rese digitali. Ad ogni parcella viene assegnato un numero in modo da costruire un sistema di riferimento nello spazio e nel tempo. Queste informazioni vanno a costruire un database europeo georeferenziato (geodatabase) che viene regolarmente aggiornato in modo da controllare l’evoluzione delle coperture e la gestione dei raccolti. Oltre a seguire il trend evolutivo delle parcelle, attraverso le informazioni contenute nelle infrastrutture dati spaziali, sarà possibile mettere a punto nuovi sistemi per il monitoraggio e l’analisi dell’impatto delle variabili ambientali sulle parcelle agricole e quello delle pratiche agricole sull’ambiente; inoltre si potrà studiare l’influenza delle caratteristiche delle singole parcelle sui prodotti agricoli.
I dati spaziali possono essere di aiuto anche nella programmazione e nel controllo della politica di sviluppo rurale (II pilastro della PAC). Ad esempio possono essere utilizzati per l’implementazione delle misure agro-ambientali come per quelle a favore delle aree svantaggiate (LFA).

Esempi di applicazione per il mondo rurale: il progetto Grisi

Il progetto Grisi (Geomatics Regional Information Society Initiative), realizzato nell'ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg III C Sud, conclusosi formalmente da pochi mesi, mira a sviluppare un polo d'eccellenza nel campo dell'applicazione della geomatica allo sviluppo territoriale in termini di e-governance, e-economy, e-identity. Per raggiungere tale obiettivo, Grisi [http://www.grisi.org] ha attivato una piattaforma di servizi geomatici volti a facilitare l'accesso alle informazioni socio-demografiche e a promuovere uno sviluppo territoriale più omogeneo nelle aree rurali di quattro regioni europee (Lettonia, Abruzzo, Navarra e Medi-Pirenei).
Di seguito vengono illustrati due sottoprogetti di Grisi che hanno sviluppato altrettante applicazioni di particolare interesse per il settore agricolo e lo sviluppo rurale.

Agt: verso le strade virtuali dei prodotti tipici

Il progetto Agt [http://agt.udanet.it], il cui acronimo sta per AgroGeoTrace, ha come capofila la Provincia di Teramo e ha previsto la realizzazione di un prototipo di banca dati georeferenziata per la tracciabilità dei prodotti agroalimentari di qualità del territorio provinciale. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione delle Università di Teramo e di Chieti-Pescara (D’Annunzio) e per la parte tecnica di Ud’Anet, spin off tecnologico della stessa Università D’Annunzio, e ha portato alla realizzazione di un’iniziativa pilota e alla redazione di un manuale di buone pratiche (AgroGeoTrace. Realizzazione di un prototipo di banca dati georeferenziata per la geotracciabilità dei prodotti agroalimentari di qualità tipici della provincia di Teramo, in corso di pubblicazione).
Lo scopo del progetto è di utilizzare i sistemi geografici e le tecnologie informatiche multicanale per migliorare la percezione della qualità dei prodotti tipici e, al contempo, rendere più facile l’accesso ai prodotti e alle imprese che li producono e li distribuiscono direttamente.
Per raggiungere tale obiettivo si è partiti dalla selezione, tra i prodotti agro-alimentari tipici regionali, di due prodotti, l’olio extravergine di oliva (biologico e Dop) e il formaggio pecorino. Per questi prodotti è stata realizzata un’analisi di filiera, ponendo particolare attenzione alla identificazione delle imprese agricole e di trasformazione (frantoi e caseifici) che effettuano la vendita dei prodotti al consumatore finale e alla individuazione delle caratteristiche agronomiche e tecnologiche che li rendono tipici e di qualità superiore.
Per le imprese si è proceduto alla raccolta delle informazioni geografiche (coordinate), strutturali, tecnologiche ed economiche. L’indagine, che ha coinvolto complessivamente circa 40 imprese per ognuna delle due filiere, ha permesso di ricostruire l’organizzazione dell’impresa e le caratteristiche qualitative del prodotto offerto. Particolare attenzione è stata dedicata alle modalità di vendita e soprattutto alla vendita in azienda.
A completamento del sistema informativo sono stati analizzati ed elaborati sotto forma di schede informative tutti gli ulteriori elementi atti a costruire il quadro di riferimento, quali gli indicatori di qualità organolettica e merceologica dei prodotti, i disciplinari di produzione e le normative per i prodotti certificati, gli aspetti relativi all’etichettatura. Obiettivo è quello di dare al consumatore, oltre alle informazioni relative alle imprese e ai loro prodotti, anche gli elementi utili per migliorare la propria conoscenza e rendere più consapevole l’acquisto.
Le informazioni raccolte sono state utilizzate per alimentare il database georeferenziato che è successivamente servito per la costruzione delle mappe virtuali. Nell’ultima fase del progetto si è proceduto a trasferire le mappe virtuali sul Geo-Portale regionale e ad applicare tecnologie informatiche multicanale per ampliare le possibilità di fruizione e quindi garantire un’ampia diffusione delle mappe virtuali. In particolare le mappe e le informazioni del database geo-refenziato sono consultabili sul canale In+ della televisione digitale terreste e sono scaricabili sui cellulari.
Obiettivo finale è la costruzione di strade virtuali dei prodotti tipici come strumento per la promozione e la valorizzazione dei prodotti di qualità, utilizzabili dai potenziali clienti per localizzare le imprese che producono e commercializzano i singoli prodotti, ma anche per ottenere informazioni sulle caratteristiche qualitative dei prodotti e sui metodi di produzione utilizzati per realizzarli.
Le strade virtuali, pur non essendo indicate sul territorio, possono essere facilmente rintracciate anche da acquirenti non locali (ad esempio i turisti) attraverso gli strumenti di comunicazione, in tal modo ampliando la domanda potenziale del prodotto. Inoltre accompagnano il potenziale cliente dall’inizio della visita virtuale, su internet o in televisione, fino alla porta del punto vendita aziendale, aiutando in questo modo a trasformare la curiosità in un’esperienza concreta.

Gisst: le nuove tecnologie per la promozione del turismo sostenibile

Gisst [http://www.gisst.eu/], il cui acronimo sta per "WebGIS for Sustainable Tourism", è un progetto che il Parco Nazionale della Majella ha sviluppato nel corso del 2007 all'interno di Grisi. L'idea progettuale nasce dall'esigenza di mettere a disposizione del turista moderno, sempre più consapevole, le informazioni già disponibili nelle forme più classiche (mappe cartacee, depliant, guide, ecc.), fornendogli un nuovo mezzo di consultazione nella veste efficace ed attuale delle mappe online. Il progetto ha visto la partecipazione, oltre al leader (il Parco Nazionale della Majella), di due altri partner europei: il Comitato Regionale del Turismo dei Midi-Pyrénées (Francia) e il Parco Naturale del Bértiz (Spagna); Gisst costituisce un buon esempio per altre amministrazioni pubbliche in fatto di adozione di soluzioni open source e dei più moderni standard del settore GIS, anche quando si tratta di enti medio-piccoli come il Parco nazionale. Questa scelta è stata dettata da un lato dalla volontà di andare incontro alla normativa che incoraggia gli enti ad utilizzare soluzioni informatiche aperte e dall'altro dal perseguimento di obiettivi quali interoperabilità ed accessibilità. Infatti, per un sistema informativo territoriale il cui utente finale è il potenziale visitatore del Parco, è di fondamentale importanza la semplicità di utilizzo; è per questo che si è optato per uno strumento che permetta di scoprire ciò che il territorio ha da offrire, senza necessariamente possedere la consapevolezza delle tecnologie di cui oggi è composto il web, ma soltanto una connessione ad internet e un comune browser.
Sul fronte dell'interoperabilità, il servizio WMS (Web Map Service) consente, fra l'altro, a terzi (come altre amministrazioni pubbliche) di "agganciarsi" ed utilizzare/ridistribuire le informazioni rese pubbliche dall’Ente Parco, come in questo caso fa già la Regione Abruzzo.
Concludendo, le soluzioni adottate hanno rappresentato la migliore strada da seguire per andare incontro a chi decide di visitare un territorio montano come quello del Parco Nazionale della Majella, dove le distanze fra i classici punti informativi appaiono quasi insormontabili.
Inoltre, la larga audience offerta dal web mette in nuova luce questi territori, un tempo considerati marginali, ma che preservano peculiarità naturalistiche, culturali ed enogastronomiche di pregio e un potenziale turistico pronto ad esprimersi grazie alla recente nascita di numerose strutture per il turismo sostenibile (agriturismi, bed and breakfast, vendite di prodotti tipici, ecc.): attraverso una mappa con immagini aeree, le distanze sembrano accorciarsi e questi territori possono mostrarsi in tutto il loro fascino per uscire dalla marginalità. Il progetto ha già raggiunto ottimi risultati, se si considera che, a fronte di soli dieci mesi di attività, nel corso dei quali il geoportale è già stato completamente rinnovato per prepararlo alle nuove prospettive aperte dal progetto stesso, i servizi offerti sul web grazie a Gisst richiamano mediamente più di novanta utenti al giorno.

Conclusioni

I progetti appena illustrati rappresentano due applicazioni consumer oriented (potenziali acquirenti di prodotti tipici o di servizi turistici) e di specifico interesse per il mondo rurale delle potenzialità offerte dall’uso dei GIS. Essi cercano quindi di andare oltre la costruzione di sistemi informativi territoriali per la semplice visualizzazione dei dati per individuare strumenti di marketing e applicazioni direttamente utilizzabili dal consumatore finale. Appunto per questo sono sviluppate all’interno di una più ampia iniziativa geomatica di implementazione di strumenti di e-economy a livello regionale.
Con questi esempi si vuole però richiamare l’attenzione su come la realizzazione di una infrastruttura dati spaziali in Europa offra nuove possibilità per l’applicazione della geomatica e per l’utilizzo delle informazioni territoriali, sia nell'analisi dei fenomeni di sviluppo agricolo e rurale che nella realizzazione di attività di sostegno e di controllo dello sviluppo rurale.
Per massimizzare le opportunità offerte è tuttavia necessario che nelle infrastrutture di archiviazione in costruzione le informazioni di natura territoriale siano quanto più possibile integrate con quelle già disponibili nei sistemi informativi più classici, in modo da creare una base informativa “territorializzata” completa e capace di soddisfare le esigenze in fatto di disponibilità dei dati di chi si trova ad analizzare e gestire il territorio.
A questo proposito si può segnalare il ruolo che nella costruzione delle infrastrutture di dati territoriali sarà giocato dalle regioni e dall’Agenzia del Territorio, ovvero dai detentori di informazioni cartografiche di base e del sistema catastale. L’Agenzia del Territorio e le varie sedi decentrate devono attivarsi per la digitalizzazione e la distribuzione in rete attraverso soluzioni WebGIS aperte e standard dei dati catastali (censuari e cartografici) in modo da garantirne l'accesso e la fruizione da parte di un pubblico quanto più ampio possibile. Altresì sarebbe necessario incrementare gli interscambi tra tutti gli Enti (Agenzia del territorio, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Istituto Geografico Militare, regioni, ecc.) detentori di informazioni territoriali in Italia per la costruzione di un’unica infrastruttura nazionale interoperabile, come auspicato dalla direttiva Inspire.
Più in particolare per le applicazioni in ambito agricolo e rurale sarà fondamentale il ruolo giocato dall’AGEA, responsabile della creazione e mantenimento del sistema d'identificazione delle parcelle agricole, mentre nel campo della ricerca agricola una grande opportunità sarebbe offerta dalla georeferenziazione delle informazioni raccolte dall’INEA nell’indagine RICA (l’INEA ha già presentato a questo proposito dei progetti pilota per la rilevazione delle coordinate geografiche delle aziende oggetto di indagine). Allo stesso tempo, sfruttare le opportunità che nascono dall’utilizzo del contenuto informativo insito in tali infrastrutture di dati richiede, da parte sia dei soggetti che controllano e gestiscono il territorio, che di quelli che studiano ed analizzano i diversi fenomeni territoriali, un investimento per ampliare la capacità di fruizione e interpretazione delle informazioni e la comprensione degli aspetti spaziali dei fenomeni sociali ed economici. L’investimento riguarda non solo la dotazione di strumentazione materiale, ma anche una specifica formazione che permetta di orientare tanto gli analisti che i gestori sulle metodiche e sulle potenzialità dell’analisi spaziale.

Figura 1 - Le fasi del progetto Agt

Note

(1) Direttiva 2007/2/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 marzo 2007 che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità europea (Inspire), Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 108/1, del 25.4.2007.

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