Editoriale n.32

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Editoriale n.32

Fumata bianca a Bruxelles. L’Unione Europea ha finalmente un bilancio per i prossimi sette anni. Ma si tratta di un bilancio per la prima volta con meno fondi di quello precedente. Come documenta la sempre accurata Finestra sulla Pac di Maria Rosaria Pupo D’Andrea, si passa infatti da 995 a 960 miliardi di euro a prezzi 2011, dall’1,12% all’1,00% del reddito nazionale lordo. Per la Pac il taglio è ancora maggiore. Sono stati infatti tolti 58,8 miliardi al primo pilastro (-17,5%) e 10,8 al secondo (-12,7%). Quelli alla Pac erano tagli attesi. In un sondaggio che questa rivista aveva proposto ai suoi lettori due anni fa, la previsione media era stata di una diminuzione del 20%.
Che la Pac non sia più una priorità per l’Europa, come lo era alle origini, è un fatto assodato. Le proposte della Commissione, che confermano al centro della Pac i pagamenti diretti ad ettaro, sia pure spacchettati e regionalizzati, sono un assist perfetto ai nemici della Pac per proporre altri tagli in futuro. Le correzioni recentemente apportate all’impianto della futura Pac dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo non hanno migliorato la situazione, evidenziando un conflitto tra lobby agricole e ambientaliste.
Il Parlamento europeo in plenaria, ha sostanzialmente approvato la proposta della sua Commissione Agricoltura, ma ha bocciato la proposta sul bilancio del Consiglio europeo. Adesso la palla passa al trilogo, il confronto a tre tra Consiglio europeo, Parlamento europeo e Commissione. Sarà una corsa contro il tempo per arrivare ad una soluzione entro giugno prima della conclusione della presidenza irlandese del semestre, scadenza ultima oltre la quale non solo non si farebbe più in tempo a partire nel 2014 (per il 1° pilastro è pressoché già assodato), ma si renderebbe esplicito un dissenso difficile da ricomporre.
D’altra parte, le forti divergenze ancora latenti sul bilancio, dopo l’accordo a denti stretti dell’8 febbraio scorso, hanno imposto una clausola di revisione del bilancio stesso entro il 2017, quando saranno passate le elezioni tedesche, saranno rinnovati Parlamento europeo e Commissione e, auspicabilmente, la crisi economica e le turbolenze socio-politiche che l’accompagnano saranno passate. È facile immaginare che sarà quella la prossima occasione per ulteriori tagli alla Pac.
La rubrica “Il Tema” di questo numero, curata da Cristina Salvioni, è dedicata all’articolata esperienza dei sistemi alimentari locali sostenibili. Si assiste in questi anni alla ricerca di un rapporto più diretto tra produttori e consumatori. La crisi economica ha ulteriormente fornito dei motivi che spingono in questa direzione: nella ricerca di rapporti qualità/prezzo più vantaggiosi, ma anche, soprattutto, di relazioni più dirette con l’agricoltura e i suoi valori sia culturali che ambientali.

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