Le giovani imprese agricole sulla strada dell’innovazione e della competitività: l’esperienza dell’Oscar Green

Le giovani imprese agricole sulla strada dell’innovazione e della competitività: l’esperienza dell’Oscar Green

Le imprese condotte da giovani imprenditori agricoli rappresentano la componente più dinamica dell’agricoltura italiana ed europea e stanno dimostrando di essere in grado di contribuire in maniera importante allo sviluppo dell’economia del nostro Paese e dell’Unione Europea, in un nuovo contesto, in cui perdono importanza i vecchi modelli industriali del ventesimo secolo a favore di una nuova concezione dello sviluppo che ormai in molti definiscono “post industriale”.
Il 2006 ha visto il Movimento Giovanile Coldiretti–Giovani Impresa impegnato nell’organizzazione di eventi importanti che hanno posto al centro dell’attenzione la nuova impresa agricola multifunzionale, riconoscendo il suo ruolo nella costruzione di un’agricoltura europea forte, innovativa, competitiva sui mercati locali e internazionali, votata alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. In particolare, il Movimento Giovanile Coldiretti ha promosso un vero e proprio “Oscar”, il primo concorso nazionale che ha inteso premiare le giovani imprese più originali e capaci di testimoniare il contributo offerto dall’agricoltura alla società in termini di valore, fiducia e qualità della vita.
Più di trecento giovani imprese provenienti da ogni regione italiana si sono messe alla prova in un concorso che ha voluto dimostrare a tutta la società la voglia di fare impresa in agricoltura e le potenzialità innovative delle imprese agricole multifunzionali. Dal recupero di animali in via di estinzione al coinvolgimento di disabili in azienda, dall’innovazione di prodotto al recupero delle tipicità, dalla riscoperta delle proprietà medicinali delle piante all’uso non alimentare delle coltivazioni, fino alla trasformazione e vendita aziendale dei prodotti. Sono queste solo alcune delle attività che vedono impegnati i vincitori dell’ “Oscar Green” (vedi scheda [link])
Non si è trattato di una “sagra delle eccellenze”, ma della concretizzazione di modelli di impresa possibili, realizzabili, competitivi sul mercato, che sanno generare ricchezza non solo per sé ma anche e soprattutto per l’economia del nostro Paese. Queste imprese sono la dimostrazione che la rigenerazione dell’agricoltura che Coldiretti persegue è un percorso possibile e che dà frutti interessanti in termini di reddito e di contributo allo sviluppo locale.
Allo stesso tempo, a livello europeo il Ceja – Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori - ha promosso un’iniziativa analoga volta a premiare il giovane imprenditore agricolo più innovativo dell’anno. Tra i 30 partecipanti, provenienti da 10 Stati membri dell’UE, si è imposto Peter Papp, un giovane imprenditore ungherese che ha saputo colpire la giuria internazionale, composta da illustri docenti e rappresentanti della Commissione, per la sua motivazione e la sua capacità di innovare. Capacità che si dimostra ancor più meritevole se inserita nel contesto dei nuovi Paesi membri dell’Unione, la cui agricoltura mostra a tutt’oggi forti ritardi strutturali rispetto a quella dei 15.
Alla premiazione del concorso, svoltasi a Bruges nel mese di novembre 2006, ha preso parte il Commissario all’agricoltura e allo Sviluppo Rurale Mariann Fischer Böel, che ha sottolineato l’importanza fondamentale dei giovani agricoltori per l’affermazione del modello agricolo europeo multifunzionale, competitivo e sostenibile. Anche il Presidente del Ceja, l’italiano Giacomo Ballari, ha espresso la sua viva soddisfazione per un’iniziativa che ha messo in luce le enormi potenzialità dell’agricoltura giovane in Europa, in termini di innovazione e competitività, senza mai tralasciare la sostenibilità dello sviluppo.
Siti internet di interesse:

 

Scheda

Le dieci imprese agricole vincitrici dell'Oscar Green - Giovani Impresa

Comunicazione e trasparenza - Allevamento Chianina di Canossa - Casina (Reggio Emilia)
Il premio è stato assegnato a Umberto e Mauro Bigi, titolari di un’impresa esempio di modernità e funzionalità per la capacità di comunicare il valore di un prodotto antico eppure modernissimo quale la carne di razza Chianina a rischio di estinzione. L’allevamento dei fratelli Bigi è oggi il più grande del Nord Italia e si piazza fra i primi 10 italiani. La trasparenza dell’offerta comincia dall’alimentazione dei capi bovini, che vivono nelle migliori condizioni possibili e si alimentano di foraggi e cereali coltivati in azienda e certificati biologici. I Bigi si presentano così: “Negli anni abbiamo chiuso il ciclo produttivo dell’azienda e oggi possiamo dire di coltivare orzo e vendere bistecche”: un valore comunicato con semplicità ed efficacia anche attraverso un efficiente e moderno sito internet.

Rapporto con il consumatore - "Il Verbasco" Speziali Laurentiani - Lorenzana (Pisa)
Premio assegnato a Matteo Bacci in riconoscimento della capacità di coniugare tradizione e innovazione nel settore delle piante officinali, creando un canale diretto di informazione al consumatore con incontri nelle farmacie specializzate dove possono essere “assaggiate” e “provate” periodicamente grazie anche a personale qualificato e alla collaborazione con la Facoltà di Farmacia dell’Università di Pisa. Il piano imprenditoriale si rivolge anche ai giovani laureati con l’obiettivo di creare un consorzio che garantisca la tracciabilità della filiera e sostenere la produzione in loco di piante officinali, rispondendo alle nuove tendenze che legano salute e il vivere bene.

Valorizzazione del territorio - Az. Sorelle Zappelli Cardarelli - Trevi (Perugia)
Guidata da tre giovani imprenditrici, le sorelle Zappelli Cardarelli, l’impresa “I Mandorli”, specializzata nella produzione di olio extravergine di oliva DOP Umbria (Colli Assisi Spoleto), è stata premiata per i risultati raggiunti nel convertire alla coltivazione biologica un oliveto di 5.000 piante. L’azienda, che appartiene alla famiglia da tre secoli, è stata rilanciata dalle tre sorelle che dopo l’università hanno deciso di dedicarsi alla campagna valorizzando il patrimonio di storia, cultura e paesaggio di un angolo prezioso del territorio di Trevi. Oltre all’olio, l’azienda produce cereali, foraggiere, ortofrutta per le confettura, legname. Negli ultimi anni l’azienda ha puntato sulla proposta agrituristica, caratterizzando la ristorazione con l’offerta di piatti tipici della cucina umbra. Di recente è stato ristrutturato l’antico frantoio di famiglia, nel rispetto filologico delle sue connotazioni, facendone un museo sulla storia dell’olio di Trevi, a disposizione di ospiti e di scolaresche.

Contributo allo sviluppo locale - Az. Agrituristica Fausto Andi - Montù Beccaria (Pavia)
L’azienda agricola di Fausto Andi è specializzata nella produzione di frutta e nella sua trasformazione in confetture e succhi, e nella produzione di vino da vitigni autoctoni, tramite l’assunzione in azienda di persone diversamente abili e con attenzione allo sviluppo locale dei territori rurali. Il premio è stato assegnato al titolare dell’impresa in quanto il progetto, nella logica della multifunzionalità, rappresenta un contributo sostanziale allo sviluppo socio-economico del territorio. L’attività sociale dell’azienda è basata su accordi con le Asl e la Comunità montana e guarda al territorio e alla sua storia.

Integrazione nella filiera - Az. Hortus Novus - Lusia (Rovigo)
Premio a Emanuele Capato, titolare di un’azienda orticola di circa 16 ettari specializzata nella produzione di: lattughe, gentile, carote, sedano, interamente tracciabili dal campo alla tavola. Fornitrice della grande distribuzione, l’azienda è stata premiata perchè valorizza la speciale realtà pedoclimatica del territorio, per produrre "grandi insalate", molto apprezzate dai consumatori e dai gastronomi più esigenti. Inoltre, l’azienda ha dimostrato di aver saputo creare per un mercato ormai stanco dell’ omologazione dilagante di gusti e qualità e che desidera riconoscere nel prodotto l'inconfondibile impronta del luogo di provenienza, una linea propria di insalata a marchio riconosciuto: “Hortus Novus”. Ad ulteriore garanzia di qualità l'azienda ha conseguito la Certificazione di Prodotto della Lattuga, certificato n. 2100 rilasciato dal Csqa il 5 dicembre 2003.

Tutela ambiente/sostenibilità - Soc.Agr. Biologica Lepre Bianca - Ravarino (Modena)
Vainer Rebecchi, titolare dell’impresa agricola “La lepre bianca”, è stato premiato per l’attenzione all’ambiente. L’azienda dedica i suoi 34 ettari alla coltivazione di pere, mele e uva con metodo biologico certificato, attraverso le tecniche più avanzate per ridurre al minimo l’utilizzazione di fitosanitari. Infatti, cinque ettari di superficie sono destinati a fasce boscate quali corridoi ecologici per la vita di insetti e fauna che mantengono l’equilibrio biologico a vantaggio del frutteto e dell’ecosistema generale. L’obiettivo dei giovani imprenditori sin dall’origine è stato quello di produrre frutta di qualità, in quantità economicamente sostenibile, ma in modo da garantire la salute per il consumatore e per gli operatori e l’equilibrio tra entomofauna utile e dannosa. Un obiettivo raggiunto, a giudicare dall’ampio raggio dei clienti raggiunti in Germania, Grecia, Danimarca e Inghilterra.

Ricerca e innovazione - Vivai Attilio Sonnoli - Uzzano (Pistoia)
La passione per lo studio e la continua ricerca di piante sempre più evolute è motivo del premio conferito all’imprenditore vivaista Attilio Sonnoli impegnato a selezionare e a brevettare sempre nuove varietà di piante d’olivo in grado di soddisfare le esigenze degli olivicoltori, secondo i più moderni concetti di produzione e qualità, diventando un punto di riferimento per gli Istituti di Ricerca, sia nazionali sia internazionali. Oltre a essere specializzata nella produzione di olivi, l’azienda produce piante ornamentali da giardino, allevate nelle diverse forme e dimensioni, dai piccoli vasi alle misure “pronto-effetto”, secondo le esigenze dei clienti.

Creatività d’impresa - Az. Cicchetti - Monteleone di Spoleto (Perugia)
L’imprenditore Giulio Cicchetti è stata premiato per la capacità dimostrata di generare reddito e sviluppo nel piccolo comune montano di Monteleone di Spoleto; un territorio difficile dove la tradizione cerealicola occupa ormai poco spazio e riscuote un esiguo interesse da parte dei pochi agricoltori rimasti. Il titolare, in un’ottica sempre più attenta di valutazione delle esigenze dei consumatori, ha saputo valorizzare la coltivazione del Farro che viene collocato sul mercato. L’aspetto più creativo e innovativo risiede nel fatto che i sottoprodotti vengono utilizzati per creare coprisedili per auto e cuscini. Invenzione e originalità imprenditoriale, sono queste le parole chiave che caratterizzano questa azienda.

Originalità nella diversificazione - Cascina Dei Moggia, Borgoratto (Alessandria)
La titolare dell’azienda Albina Bersano è stata premiata per la capacità e la passione nel coniugare con il sociale l’attività di allevamento di api e di trasformazione diretta dei prodotti dell’orto. L’introduzione in azienda, come collaboratori, di persone disagiate ha dato la possibilità di trasmettere valori fondamentali, tramite il contatto più diretto con la natura e l’ambiente e il lavoro quotidiano nell’impresa agricola. Un esempio di persona che è riuscita a intraprendere la professione dell’agricoltore restando fedele alla passione per il sociale.

Stile imprenditoriale - Compagnia Agricola Q-Beer - Settola (Milano)
Il premio assegnato ad Alessio Pezzoni premia uno stile imprenditoriale moderno, che guarda al futuro reinventando storia e tradizione produttiva, in questo caso l’antica attività delle birrerie artigianali integrata con la produzione del prodotto agricolo di base, l’orzo, con l’intento di produrre la prima birra interamente tracciata. Come viene chiaramente enunciato nel sito internet, l’obiettivo dell’azienda è quello di creare una birra di qualità partendo dal territorio e da materie prime controllate e selezionate: il tutto coniugato con strumenti di marketing avanzato. Quindi Q-Beer si propone come il primo birrificio artigianale italiano che integra know how agricolo (e quindi pieno controllo della materia prima) e capacità produttive e commerciali adatte a uno sviluppo su scala nazionale e internazionale.

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