Background e obiettivi (1)
Il disaccoppiamento degli aiuti comunitari, iniziato nel 2003, ha costituto un passo notevole nella riforma della Politica Agricola Comune (PAC). Numerosi studi hanno affrontato il problema degli effetti di tali riforme, considerando diversi livelli territoriali, diverse aree e/o diversi profili di impatto. Tra questi, gli effetti sui cambiamenti di medio-lungo termine, e, in particolare, sulla propensione agli investimenti nelle aziende agricole, costituiscono alcuni tra i fenomeni meno studiati.
L’obiettivo di questo lavoro è di analizzare le strategie aziendali ed il comportamento in termini di investimento in un campione di imprese famigliari, a fronte di diversi scenari, con un’attenzione particolare agli effetti della riforma della PAC del 2003.
Il lavoro è basato sulla simulazione del comportamento aziendale con l’uso di modelli di impresa famigliare. I modelli utilizzati sono di tipo multicriteriale dinamico a numeri interi, includendo anche le scelte di investimento. La simulazione è stata effettuata su un campione di 21 aziende localizzate in Emilia Romagna.
Lo studio è stato realizzato nell’ambito del progetto “Investment behaviour in conventional and emerging farming systems under different policy scenarios” (Gallerani et al., 2008).
Il paper è organizzato come segue. Nel paragrafo 2 è illustrata la metodologia. Nel paragrafo 3 sono illustrate le caratteristiche del campione oggetto di studio. Il paragrafo 4 riporta i risultati; una loro breve discussione è riportata nel paragrafo 5.
Metodologia
La metodologia dettagliata e la specificazione matematica del modello sono disponibili in Gallerani et al. (2008), che contiene il rapporto finale completo sullo studio effettuato.
L’approccio seguito è quello della valutazione di scenari mediante modelli di simulazione aziendale riferiti alla singola unità produttiva (impresa famigliare). L’applicazione ha previsto le fasi parallele di identificazione degli scenari (A), di rilevazione delle informazioni presso le imprese (B) e di costruzione dei modelli (C). In una quarta fase (D), i modelli sono stati utilizzati per simulare ciascuno scenario.
Per quanto riguarda la fase A, gli scenari ipotizzati sono riassunti nella Tabella 1.
Tabella 1 - Principali caratteristiche degli scenari
Il primo scenario è usato come baseline, e costituisce il punto di riferimento con il quale gli altri scenari sono confrontati. Lo scenario 2 prevede una situazione di disaccoppiamento con continuazione dei pagamenti oltre il 2013, associata ai prezzi 2006 dei prodotti agricoli (Scenario 2.1) o ad una riduzione del 20% dei prezzi dei prodotti (Scenario 2.2). Lo scenario 3 assume cambiamenti dei pagamenti dopo il 2013, diversificati in una completa abolizione (Scenario 3.1), e in una riduzione progressiva. In quest’ultimo caso i risultati sono ulteriormente differenziati a seconda delle ipotesi sui prezzi: prezzi 2006 nello scenario 3.2 e prezzi ridotti del 20% nello scenario 3.3.
L’approccio alla fase B è basato su interviste dirette ad un campione di imprese agricole ed ha previsto la rilevazione di informazioni sulla composizione della famiglia, sulla struttura aziendale, sulla reazione al disaccoppiamento e sugli investimenti passati e futuri dell’azienda. I modelli utilizzati per la fase C sono stati di tipo multicriteriale dinamico, includendo anche le scelte di investimento (Gardebroeck e Oude Lansik, 2004; Asseldonk et al., 1999; Wallace and Moss, 2002). Le variabili decisionali includono l’allocazione del lavoro e del capitale, le decisioni di investimento e disinvestimento, nonché il riparto colturale.
Caratteristiche delle aziende di studio
Il campione è stato costruito in modo da coprire le seguenti tipologie: diverse altitudini (pianura vs. collina/montagna), diversa specializzazione (seminativi, allevamento), diversa tecnologia (convenzionali vs. biologiche). Le principali caratteristiche delle aziende modellizzate sono riportate nella tabella 2.
Tabella 2 - Principali caratteristiche delle aziende modellizzate
(1) IT = Italia; M=montagna; P=pianura; C=convenzionale; E=biologico; A=seminativi; L=allevamenti
(2) S = Società; F = Azienda Famigliare
(3) C = Convenzionale; O = Biologico
Risultati
I risultati delle simulazioni sono illustrati raggruppando le aziende sulla base delle quattro principali specializzazioni produttive identificate: seminativi collinari/montani, zootecnia collinare/montana, seminativi di pianura, zootecnia di pianura. I risultati riportati sono espressi come variazioni percentuali di investimento netto tra lo scenario 1 e gli scenari da 2.1 a 3.3.
Nel caso dei seminativi in aree di montagna, la propensione all’investimento mostra una sostanziale indifferenza al disaccoppiamento, una moderata reattività alla riduzione degli aiuti ed una forte sensibilità alle variazioni dei prezzi. Infatti, nello scenario 2.1 le aziende non mostrano alcuna variazione di investimento, con l’eccezione, peraltro di dimensioni trascurabili, dell’azienda ITMEA57 nel secondo periodo (Tabella 3).
Tabella 3 - Impatto degli scenari sulla propensione agli investimenti, montagna, seminativi (variazione percentuale degli investimenti netti rispetto allo scenario 1)
Le aziende reagiscono invece fortemente (con l’eccezione di due) alla riduzione dei prezzi (scenario 2.2). La reazione tende ad essere caratterizzata da un aumento degli investimenti nel primo periodo, a cui segue una riduzione o un annullamento nel secondo. Le riduzioni attorno al 100% nel secondo periodo denotano un sostanziale annullamento degli investimenti, anche come conseguenza degli adattamenti già realizzati nel primo periodo. La riduzione dei pagamenti (scenari 3.1 e 3.2) causa reazioni soltanto in due aziende, portando, in questi casi, un leggero aumento degli investimenti nel primo periodo seguito da una drastica riduzione nel secondo. L’ipotesi di concomitante taglio degli aiuti e riduzione dei prezzi (scenario 3.3) causa reazioni sostanzialmente simili a quelle dello scenario caratterizzato dalla sola riduzione dei prezzi.
Le aziende zootecniche in aree di montagna tendono ad avere una reazione più evidente al disaccoppiamento e si dimostrano sensibili alla riduzione dei prezzi, ma non altrettanto alla riduzione degli aiuti. Inoltre, il comportamento è più omogeneo tra gli scenari nonostante si evidenzino rilevanti differenze tra aziende (Tabella 4).
Tabella 4 - Impatto degli scenari sulla propensione agli investimenti, montagna, zootecnia (variazione percentuale degli investimenti netti rispetto allo scenario 1)
In questo caso due aziende su cinque hanno una reazione nulla o trascurabile. Le altre, a differenza del caso precedente, reagiscono con la riduzione degli investimenti in tutti gli scenari, sia nel primo, sia nel secondo periodo considerato. Gli effetti più forti riguardano le aziende ITMCL67 e ITMCL46 che, negli scenari che contemplano la riduzione dei prezzi, reagiscono con un forte disinvestimento e con l’azzeramento dell’investimento nel secondo periodo. Il semplice taglio, o la progressiva riduzione degli aiuti nel secondo periodo, non producono risultati significativamente diversi rispetto al semplice disaccoppiamento, se non per un’azienda nel secondo periodo.
Il sistema dei seminativi di pianura mostra reazioni importanti in tutte le aziende, eccetto una (ITPEA51). Il tipo di variazione degli investimenti è più vario e meno facilmente interpretabile rispetto ai casi precedenti. Il disaccoppiamento tende a produrre stabilità o forte riduzione degli investimenti, con una eccezione, l’azienda ITPCA23, che aumenta gli investimenti nel secondo periodo (Tabella 5) (2).
Tabella 5 - Impatto degli scenari sulla propensione agli investimenti, pianura, seminativi (variazione percentuale degli investimenti netti rispetto allo scenario 1)
La riduzione dei prezzi tende a produrre una riduzione degli investimenti più evidente nel primo periodo, seguita, in due casi su sei, da un aumento nel secondo periodo (scenario 2.2). La riduzione dei pagamenti provoca un accentuazione della riduzione degli investimenti, sebbene meno rilevante della variazione prodotta dalla riduzione dei prezzi (scenari 3.1, 3.2 e 3.3). Le aziende zootecniche di pianura mostrano variazioni trascurabili di investimento a fronte del disaccoppiamento e reazioni minime alla riduzione degli aiuti, mentre tendono a reagire in modo più evidente alle variazioni di prezzo (Tabella 6).
Tabella 6 - Impatto degli scenari sulla propensione agli investimenti, pianura, zootecnia (variazione percentuale degli investimenti netti rispetto allo scenario 1)
Nella maggior parte dei casi, sia a fronte della riduzione dei prezzi, sia a fronte di un taglio degli aiuti, le aziende reagiscono con un aumento di investimento almeno nel primo periodo. Tale aumento di investimenti deve essere interpretato come il bisogno di adattare lo stock di capitale per fare fronte ai cambiamenti del contesto, piuttosto che come un aumento della redditività associata agli scenari (che evidentemente hanno l’effetto opposto, di riduzione dei redditi). Solo nel secondo periodo e nel caso di concomitante riduzione degli aiuti e riduzione dei prezzi, la reazione è negativa da parte di tutte le aziende.
Discussione
Le simulazioni mostrano un effetto rilevante degli scenari sulle scelte di investimento. Gli effetti sono notevolmente differenziati tra sistemi produttivi e, ancora di più, tra aziende (Tabella 7).
Tabella 7 - Riassunto degli impatti degli scenari sulla propensione agli investimenti nei sistemi considerati
Legenda:
= nessun effetto
+ + incremento notevole
- - decremento notevole
+ incremento modesto
- decremento modesto
+ - alcune incremento rilevante/altre decremento rilevante
- + alcune decremento rilevante/altre incremento rilevante
Tuttavia, le variazioni di prezzo appaiono più rilevanti rispetto ai cambiamenti di politica. In particolare, il solo disaccoppiamento sembra avere un effetto trascurabile nella maggior parte dei casi, e solo 4 aziende su 24 mostrano una reazione importante in termini di investimenti, in genere con una riduzione.
La modellizzazione offre utili indicazioni sui meccanismi di adattamento e sui conseguenti effetti delle politiche. Il fatto di tenere conto del problema decisionale aziendale nel suo insieme permette di considerare esplicitamente il trade-off tra uso delle risorse (lavoro, capitale) aziendale ed extra-aziendale. L’uso di una prospettiva dinamica permette di identificare modalità di adattamento ed anticipazione delle reazioni alle condizioni future di mercato e politica, nonché le conseguenze di lungo termine delle decisioni di politica. I maggiori limiti risiedono nel notevole fabbisogno di dati per ogni singola unità modellizzata e, come conseguenza, nella difficoltà di raggiungere un sufficiente grado di rappresentatività.
Il lavoro rivela anche la difficoltà ad identificare scenari completamente aderenti al processo di sviluppo del settore. In particolare, le prospettive di riduzione dei prezzi sembrano oggi sostanzialmente irrealistiche, mentre di grande interesse sarebbe uno sviluppo del lavoro finalizzato a ripetere l’analisi nel nuovo contesto di incremento dei prezzi di mercato.
Note
(1) Ringraziamenti: la ricerca illustrata in questo lavoro è stata svolta nell’ambito dello studio su “Investment behaviour in conventional and emerging farming systems under different policy scenarios” coordinato dall’IPTS, Siviglia e finanziato dalla Commissione Europea.
(2) Valori negativi molto alti derivano dal rapporto tra un valore alto di disinvestimento nello scenario considerato ed un basso valore di investimento nello scenario di baseline (scenario 1). Il risultato apparentemente sorprendente è da attribuirsi soprattutto al basso livello di investimento previsto dall’azienda nello scenario 1, che, in alcuni casi, era prossimo allo zero.
Riferimenti bibliografici
- Asseldonk (van) M.A.P.M., Huirne R.B.M., Dijkhuizen A.A., Beulens A.J.M. (1999), “Dynamic programming to determine optimum investments in information technology on dairy farms”, Agricultural Systems, 62, pp.17-28.
- Gallerani V., Gomez y Paloma S., Raggi M., Viaggi D. (2008), Investment behaviour in conventional and emerging farming systems under different policy scenarios, JRC Scientific and technical reports, EUR 23245 EN – 2008
- Gardebroek C., Oude Lansink A.G.J.M. (2004), “Farm-specific Adjustment Costs in Dutch Pig Farming”, Journal of Agricultural Economics, 55 (1), pp.3-24.
- Wallace M.T., Moss J.E. (2002), “Farmer Decision-Making with Conflicting Goals: A Recursive Strategic Programming Analysis”, Journal of Agricultural Economics, 53 (1), pp. 82-100.