Sette anni di Agriregionieuropa: bilancio e prospettive

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Sette anni di Agriregionieuropa: bilancio e prospettive

Introduzione

Sono passati sette anni da quando, con la pubblicazione del numero zero, il 12 marzo 2005, è stata lanciata “Agriregionieuropa”, la rivista on-line di economia e politica agraria, ora giunta all’edizione numero 28. Inizialmente si trattava soltanto di un allegato inviato per E-mail. Successivamente è stato aperto il sito www.agriregionieuropa.it e, da allora, in aggiunta alla rivista, sono state proposte nuove iniziative: le “Finestre” (sulla Pac e sul Wto), il “Glossario”, gli “Eventi”, le collane, i corsi e-Learning, e altro ancora. Sette anni sono un periodo sufficiente per trarre un bilancio. Questo esercizio deve verificare fino a che punto siano stati fin qui raggiunti gli obiettivi chiave di questa complessa iniziativa. Il primo obiettivo era di gettare un ponte in materia di economia e politica agraria e di sviluppo rurale tra la ricerca e la vasta platea degli stakeholder, degli attori e dei decisori politici. Verso i responsabili, in altre parole, delle scelte tattiche e strategiche a livello micro e macro, privato e pubblico, che si riflettono su fondamentali valori collettivi: la produzione e l’utilizzazione economica delle risorse agricole e rurali del paese; la qualità della vita dei cittadini nelle vesti di consumatori, contribuenti, residenti rurali o, comunque, fruitori dei servizi rurali; la difesa e della valorizzazione di beni collettivi come la biodiversità, il paesaggio, l’equilibrio idro-geologico, la coesione territoriale.
Il secondo obiettivo era di integrare, come si desume dal nome stesso della testata: Agriregionieuropa, la dimensione territoriale e locale, sintetizzata in Italia dalle Regioni quali istituzioni preposte alla politica agraria e di sviluppo rurale, con la dimensione globale, rappresentata in primo luogo dall’Unione Europea, dove la Pac ha svolto un ruolo costitutivo e unificante fin dal Trattato di Roma del 1957. Il bilancio dell’esperienza di Agriregionieuropa deve anche servire per riflettere su quali basi e con quali innovazioni cimentarsi nei prossimi anni. Se da un lato, infatti, questa iniziativa è un’esperienza originale e una buona pratica, spesso imitata in Italia e assunta a modello in ambito europeo, dall’altro, l’aver puntato sulle potenzialità offerte da Internet e dalle nuove tecnologie informatiche, impone un continuo sforzo di innovazione per arricchire l’offerta con nuovi servizi e per adeguarla via via alle crescenti e mutevoli aspettative.

Gli accessi al sito Agriregionieuropa

La rilevanza dell’iniziativa complessiva di Agriregionieuropa è misurata innanzitutto dal numero di accessi al sito. In figura 1 sono rappresentati gli accessi unici mensili da ottobre 20071. Aperto in settembre 2005, in coincidenza con il lancio del n. 2 di Agriregionieuropa, in febbraio 2012 il sito ha tagliato il traguardo di 500 mila accessi. L’andamento della crescita è stato rilevante specie nei primi anni. In seguito, il numero di accessi si è consolidato in un trend comunque sempre positivo e attualmente si aggira, con degli abbassamenti nei weekend e in estate, tra i 250 e i 300 al giorno.

Figura 1 – Numero di accessi unici mensili al sito www.agriregionieuropa.it

La diffusione di Agriregionieuropa (Figura 2) copre tutto il territorio italiano e, nonostante la scarsa conoscenza all’estero della lingua italiana, i contatti sono relativamente consistenti anche fuori dal Paese (sono stati registrati accessi da 123 diversi Stati del mondo, specie dopo il lancio di ElCap, il corso e-Learning sulla Pac in inglese): soprattutto dal Belgio, anche in relazione alla presenza a Bruxelles delle istituzioni comunitarie, e poi nell’ordine, da Svizzera, Francia, Spagna, Regno Unito, Usa, Germania, Olanda, Albania, Grecia. Il successo è dovuto anche alla mailing list di circa 20.500 destinatari che copre una vastissima platea di persone a vario titolo impegnate in agricoltura, nello sviluppo rurale, nelle filiere agro-alimentari, e diverse altre attività connesse. Continue e in crescita sono le richieste di iscrizione nella mailing-list avanzate attraverso il sito, che hanno superato recentemente la soglia del migliaio.

Figura 2 – Localizzazione in Italia delle maggiori concentrazioni di accessi al sito www.agriregionieuropa.it

Il giudizio su Agriregionieuropa

Un giudizio complessivo su Agriregionieuropa e i suoi servizi è stato chiesto con due distinti sondaggi rispettivamente agli autori e ai lettori. Il primo si è svolto tra dicembre 2011 e gennaio 2012. Il secondo è aperto da più tempo nella home page del sito. In entrambi si chiedeva di esprimere una valutazione complessiva sui singoli servizi offerti tramite un punteggio da 1 (minimo) a 5 (massimo).
Tutti i servizi (Figura 3) sono giudicati positivamente. Il gradimento della rivista tra i suoi lettori presenta il valore massimo: 4,572. Seguono con giudizi ugualmente molto positivi e degli scarti non particolarmente rilevanti tra lettori e autori, che dipendono anche dal diverso periodo temporale di raccolta dei giudizi:

(a) le “Finestre” (giudizio tra i lettori: 4,47, tra gli autori: 4,40): ne sono state pubblicate 23 dal marzo 2006 ad oggi; gli accessi in media per ogni numero sono intorno ai tremila per la “Finestra sulla Pac” e circa mille per la “Finestra sul Wto”;
(b) il “Glossario” (giudizio tra i lettori: 4,24, tra gli autori: 3,92): costituito da 730 termini;
(c) i corsi “E-Learning” (giudizio tra i lettori: 4,16, tra gli autori: 4,02): il numero di utenti registrati negli ultimi sei mesi è stato il seguente: 246 al corso per imprenditori agricoli, 464 al corso E-learning Pac, 214 al corso Evalprog sulla valutazione delle politiche di sviluppo rurale, 928 da 64 Paesi del mondo ad ElCap;
(d) gli “Eventi Agriregionieuropa” (giudizio tra i lettori: 4,08, tra gli autori: 3,86): ne sono stati effettuati 38 dal 2005 ad oggi, tutta la documentazione raccolta, comprese le registrazioni audio e, più di recente, i videostream sono on-line;
(e) le “Pubblicazioni” (giudizio tra i lettori: 3,78, tra gli autori: 4,02): fin qui 7 lavori nella collana “PhD Studies” e 25 nella collana “Tesi on-line”.
(f) la “Banca dati” (giudizio tra i lettori: 4,05, tra gli autori: 3,43);

A questi servizi, recentemente si sono aggiunte:

(g) la “Lezione Agriregionieuropa” (giudizio tra i lettori: 4,02), il primo esperimento, ha registrato più di 3.800 accessi;
(h) “Agrimarcheuropa”, un primo tentativo di fornire un servizio più ravvicinato e mirato agli attori del territorio su scala regionale: 4.200 contatti in due mesi circa.

Figura 3 – L’apprezzamento dei servizi di Agriregionieuropa tra i suoi autori e lettori (i giudizi sono formulati in una scala 1:minimo – 5:massimo)

La rivista

Ovviamente la rivista Agriregionieuropa è il fulcro dell’intero progetto ed è su di essa che si deve concentrare l’analisi. Alcuni dati forniscono una rappresentazione quantitativa delle dimensioni dello sforzo scientifico. La rivista è uscita regolarmente ogni trimestre in marzo, giugno, settembre e dicembre. Dall’esperienza pilota del numero zero fino al n. 27 compreso, sono stati pubblicati 838 lavori ripartiti nel tempo come illustrato analiticamente in figura 4. Una media di 30 articoli a numero dunque, distribuiti tra le varie rubriche (“Tema”, “Approfondimenti”, “Esperienze” e “Schede”), che è stata superata diverse volte in alcuni numeri più recenti, con punte di 47 lavori. Nonostante questa mole di pubblicazioni, tutti gli articoli sono stati rigorosamente revisionati in modalità double-blind (anonimato tra l’autore e i revisori e viceversa) da almeno due revisori scelti esclusivamente tra gli esperti scientifici di economia e politica agraria e tematiche connesse. A quest’attività hanno collaborato 110 docenti e ricercatori selezionati nelle Università o nei centri di ricerca. Il tasso di rigetto degli articoli, attualmente intorno al 15%, è in crescita per effetto della maggiore selettività raccomandata dal Comitato scientifico e, come si vedrà più avanti, suggerita anche nei sondaggi svolti.
Per la programmazione dei numeri e il controllo della qualità dei lavori pubblicati la direzione è supportata da un Comitato scientifico composto anch’esso totalmente da esperti particolarmente qualificati.

Figura 4 – Numero di articoli pubblicati nei singoli numeri di Agriregionieuropa

Dal 2010, l’Associazione "Alessandro Bartola" – Studi e ricerche di economia e di politica agraria –, proprietaria della testata e del sito, ha firmato una convenzione con l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, per la gestione in comune dell’iniziativa e per la sua valorizzazione sul piano istituzionale. Questo collegamento ha consentito alla rivista di consolidarsi in campo nazionale e di rafforzare l’offerta scientifica, anche per il contributo di articoli frutto delle ricerche interne all’Istituto Nazionale di Economia Agraria o alle quali l’Inea collabora.

Gli accessi

Alcune evidenze statistiche sui download registrati fino al 29 febbraio 2012 mostrano il grado di penetrazione della rivista nelle due versioni disponibili: essi sono stati pari a 60.819 per la versione pdf dell’intera rivista, quella finalizzata alla stampa su carta, e ben 1.243.857 nella versione html più orientata all’accesso in video ai singoli articoli. Questi risultati sono spiegabili, oltre che con la qualità dei lavori pubblicati, anche con le modalità di accesso. A differenza di quanto avviene con le riviste tradizionali su carta, la fruizione degli articoli della rivista diminuisce molto lentamente quando vengono pubblicati i numeri successivi e gli articoli invecchiano.
Infatti, se come è ovvio l’annuncio di una nuova edizione della rivista attrae molti lettori (nella settimana successiva al lancio si superano regolarmente i tremila contatti), è anche vero che spesso l’accesso avviene attraverso le funzioni di ricerca (per parole chiave, per autore, ecc.) offerte dal sito stesso o, molto spesso, attraverso i motori di ricerca. Com’è facile testare, Agriregionieuropa appare spesso nella prima videata di Google se si inseriscono espressioni come “sviluppo rurale” o “politica agricola comune”3.
Di fatto, con le funzioni di ricerca del sito è possibile visualizzare una selezione tematica della rivista, costruita dagli articoli contenenti le parole o le frasi ricercate estratti tra tutti gli articoli già pubblicati. È questo tipo di utilizzo che spiega come mai articoli anche vecchi di qualche anno continuino ad apparire nella top ten, cioè tra i dieci lavori più cliccati nel mese corrente elencati nelle statistiche disponibili in fondo ad ogni pagina web.
La stessa fruizione della rivista, d’altra parte, sta cambiando con il tempo. Con il passare degli anni variano le modalità di lettura, mentre gli accessi tendono ad essere più sistematici, nel senso che aumentano le pagine lette e la durata del contatto. Il passaggio dal formato in pdf, finalizzato alla stampa su carta, a quello in html è sempre più diffuso, per effetto della crescente abitudine alla lettura dal video e ovviamente anche per la diffusione dei tablet e degli smartphone e delle relative utility (che consentono di aggiungere segnalibri, sottolineature e note al margine). In figura 5 è evidenziato il consistente incremento degli accessi agli articoli in video nei tre periodi intercorsi tra la pubblicazione dei numeri: da 0 a 9, da 10 a 18, da 19 a 27. Questo dato si contrappone a quello del rallentamento della fruizione del numero in versione integrale in pdf, tanto da suggerire di puntare per il futuro su una versione solo in html (con buona riuscita in stampa su carta), che semplificherebbe notevolmente (dimezzandolo) il lavoro editoriale.

Figura 5 – Articoli consultati nella versione on-line in tre periodi successivi corrispondenti ciascuno al periodo di uscita di nove numeri della rivista (migliaia di contatti)

Gli autori

Gli autori che hanno scritto per Agriregionieuropa sono stati finora 690. A conferma della proiezione internazionale della rivista (Figura 6), il 21 per cento è costituito da stranieri o da italiani che lavorano in sedi internazionali (Unione Europea, Ocse, Fao, ecc.).
Quanto alla professione, il 59 per cento degli autori lavora nell’ambito universitario. A questi si accompagna un altro 16 per cento di autori occupati nei centri di ricerca in Italia o all’estero (Inea, Ismea, Cra, Inra, Lei, ecc.). Il restante 25 per cento è occupato soprattutto nelle istituzioni preposte alla politica agricola (Commissione europea e altre istituzioni comunitarie, Mipaaf, Regioni, ecc.) o in organizzazioni di varia natura (sindacali, cooperative, ambientalistiche, Ong).

Figura 6 – Provenienza e ambito lavorativo degli autori di Agriregionieuropa

Le tematiche

In tabella 1 sono esposti innanzitutto i risultati relativi alle tematiche trattate dalla rivista (uno stesso articolo può essere classificato in più tematiche). Prevale su tutte: “Europa e Pac”, com’è naturale in relazione alla generalità dell’argomento, ma anche alla proiezione internazionale della rivista all’Europa. Seguono nell’ordine: “sviluppo rurale”, “ambiente” e “impresa”, tre tematiche che rappresentano una buona sintesi tra approccio territoriale, orientamento ai beni pubblici e attenzione alla competitività e ai mercati. Tutti gli argomenti considerati rilevanti, comunque, anche quelli con minori riferimenti specifici, sono stati coperti con un numero consistente di lavori.

Tabella 1 – Le tematiche trattate da Agriregionieuropa a confronto con gli interessi dei lettori in termini di accessi agli articoli on-line

La diffusione tramite internet della rivista consente di effettuare anche una serie di utilissime rilevazioni sulla sua fruizione e sul grado di apprezzamento dei diversi articoli. In tabella 1 sono rilevati gli interessi dei lettori in termini di accessi alle versioni on-line degli articoli di Agriregionieuropa (nell’intero settennio 2005-2011 e nel solo anno 2011). Confrontando per tematiche le percentuali degli accessi con quelle degli articoli pubblicati, si può verificare che l’offerta della rivista corrisponde abbastanza bene agli interessi dei suoi lettori.
Alcuni temi, comunque, sono proporzionalmente più gettonati e meritano di essere più curati in futuro: “Impresa”, “Qualità e tipicità”, “Prezzi e mercati” (in forte crescita nel 2011), così come anche “Ricerca e tecnologie”. Si potrebbe osservare, considerando tutti questi argomenti assieme, che essi esprimano un intenso interesse da parte dei lettori di Agriregionieuropa per il sostegno che la rivista può fornire alla competitività dell’agricoltura e dei sistemi rurali. Forse perché per queste tematiche in Italia mancano altre fonti di informazione scientifica. Rilevante è l’interesse per le politiche (quelle europee innanzitutto) che d’altra parte sono ai primi posti come gradimento dei lettori in termini di numero assoluto di accessi, Notevole interesse va anche alle tematiche ambientali, al terzo posto con buona performance in termini di accessi. Interessante è comunque anche l’apprezzamento degli articoli che fanno impiego di “Metodi di analisi quantitativa”: il carattere divulgativo della rivista evidentemente non attenua l’attrazione verso di essa anche del mondo accademico e dei ricercatori che, presumibilmente, sono i più interessati ai lavori formalizzati.

L’opinione degli autori

Nella citata intervista agli autori di Agriregionieuropa sono state poste alcune domande aperte. Le prime due chiedevano quali fossero i principali punti di forza e di debolezza della rivista. I risultati sintetici, raccolti e ordinati in tabella 2, segnalano come punti di forza quelli che possono essere considerati i pregi di una rivista scientifica on-line: il tempismo, il suo carattere aperto e la facilità di accesso. Peculiarità, queste, che assieme alla qualità scientifica dei lavori accolti sono all’origine degli indici citazionali piuttosto elevati osservati per la rivista (Esposti, 2012). Tra i punti di debolezza sono segnalati soprattutto la limitata internazionalizzazione, la mancanza di maggiori approfondimenti e la numerosità degli articoli.

Tabella 2 – Giudizi sintetici degli autori su Agriregionieuropa

La prima debolezza riflette un giudizio complessivamente positivo sull’iniziativa e segnala l’utilità di una sua diffusione in ambito internazionale. La scelta della lingua italiana se costituisce un limite all’internazionalizzazione, è al tempo stesso cruciale per gli scopi divulgativi e partecipativi. Quando possibile, soprattutto per i lavori tradotti, si sono comunque pubblicate le versioni anche nelle lingue originali. Un’importante iniziativa della rivista è comunque il suo inserimento (ancora parziale) nella principale banca dati bibliometrica internazionale nel settore (CAB abstracts). Questa del riconoscimento internazionale anche nelle sedi più prestigiose è una direzione in cui c’è ancora della strada da percorrere.
La seconda critica tocca un vincolo chiave delle riviste on-line: quello della brevità dei testi; essi sono già più estesi rispetto alle iniziative analoghe (es. lavoce.info). Il problema degli approfondimenti è parzialmente risolto con i riferimenti e i link alle sedi (riviste tradizionali, atti di convegni o libri, siti internet) dove lo stesso autore ha sviluppato più approfonditamente il tema. In effetti, le norme redazionali raccomandano lunghezze contenute possibilmente entro i 15 mila caratteri per la rubrica “Il Tema” ed entro i 12 mila caratteri per le altre rubriche. L’esperienza ha suggerito di allentare questi vincoli nella pratica, anche se, al riscontro dei download si rileva una certa correlazione negativa tra lunghezza dei testi e numero di accessi.
La terza critica tocca l’aspetto sul quale si è già concentrata, come detto, l’attenzione del Comitato scientifico della rivista: una maggiore selezione e una linea editoriale più finalizzata. Questo è d’altra parte il suggerimento che gli autori danno rispondendo alla terza domanda del questionario, nella quale si chiedeva loro come migliorare la qualità scientifica della rivista.
Quanto invece alla qualità editoriale, i suggerimenti raccolti sono generalmente molto positivi, seppure alcuni utili consigli mirino a migliorare la grafica e l’impaginazione soprattutto di figure e tabelle.

L’opinione dei lettori

Nel sondaggio rivolto ai lettori si chiedeva anche di indicare i maggiori punti di forza e di debolezza, sia pure attraverso un menu di possibili risposte. Il più elevato numero di risposte raccolte riguardo ai punti di forza (234), rispetto ai punti di debolezza (86), è già un segnale di prevalente apprezzamento. Con riferimento ai punti di forza, le risposte sono raccolte in figura 7. I giudizi positivi si concentrano sulla attualità dei temi trattati, la accuratezza della rivista, la qualità degli autori e lo stimolo al confronto scientifico che la rivista promuove.

Figura 7 – I punti di forza di Agriregionieuropa nell’opinione dei lettori (valori percentuali sul totale delle risposte) 

La figura 8 indica invece i punti di debolezza individuati dai lettori. Essi lamentano in modo particolare la scarsa diffusione. Con notevole distacco segue l’indicazione di altri limiti: la scarsa internazionalizzazione, lo scarso spazio per approfondimenti, il fatto che alcune tematiche siano poco trattate, la qualità dell’impaginazione, la mancanza di un forum di discussione.

Figura 8 – I punti di debolezza di Agriregionieuropa nell’opinione dei lettori (valori percentuali sul totale delle risposte) 

Gli sviluppi futuri di Agriregionieuropa

Le analisi fin qui riassunte hanno alimentato un’approfondita riflessione nel Comitato scientifico di Agriregionieuropa, alla quale hanno partecipato anche i più stretti collaboratori. Queste in sintesi le principali conclusioni:

(a) La rivista, che è il fulcro centrale di tutto il progetto Agriregionieuropa, va ulteriormente qualificata. Se il successo stesso del suo progetto editoriale ha fatto crescere nel corso del tempo la quantità di lavori pubblicati in ogni singolo numero, questa rischia di trasformarsi da pregio in difetto. Un obiettivo per il futuro è di elevare ulteriormente la qualità scientifica delle pubblicazioni, contendo il numero di articoli pubblicati attraverso una selezione più stringente. A tal fine saranno modificate le istruzioni agli autori e le norme redazionali.
(b) La linea editoriale è confermata. Questo riguarda in primo luogo la suddivisione della rivista in rubriche con una parte monografica in apertura (“il Tema”), curata da un esperto dell’argomento trattato, e una serie di rubriche (“Approfondimenti”, “Esperienze” e “Schede”) per raccogliere lavori su tematiche di diffuso interesse e per riportare in Italia, a beneficio di un pubblico più vasto, i lavori prodotti e presentati da autori italiani nelle sedi scientifiche internazionali (in riviste, convegni, seminari), o pubblicati in altre lingue da autori stranieri e di particolare interesse per l’Italia.
(c) Anche se obiettivo primario della rivista e delle altre iniziative di Agriregionieuropa è lavorare in una prospettiva di medio-lungo periodo, particolare attenzione va dedicata all’attualità, con riferimento all’evoluzione delle politiche agricole e di sviluppo rurale a livello europeo e nazionale, in un quadro di apertura dei mercati e in un mondo multipolare e con particolare attenzione alle trasformazioni economiche, ambientali e sociali dell’agricoltura, dell’agro-alimentare e dei territori rurali.
(d) Un argomento emerso dai sondaggi agli autori e ai lettori è quello della lunghezza degli articoli per assicurare completezza e accuratezza. È evidente che perseguendo alcuni obiettivi si debba necessariamente rinunciare ad altri. La divulgazione via internet impone testi snelli, con un numero ridotto di pagine, un linguaggio di facile comprensione e la rinuncia alle formalizzazioni metodologiche. Nella bibliografia degli articoli è spesso indicato dove reperire i lavori accademici e gli approfondimenti sulle tecniche di analisi che lo stesso autore ha pubblicato altrove. Nelle norme redazionali potrebbe essere inserita la raccomandazione di rendere esplicito il rimando degli articoli ai paper accademici, indicando anche l’eventuale sito internet e il link per consultarli direttamente on-line.
(e) Un altro aspetto posto all’attenzione da autori e lettori nei sondaggi è quello della crescita della reputazione scientifica di Agriregionieuropa sul piano internazionale. Come osservato, la scelta di pubblicare in lingua italiana limita ovviamente la diffusione della rivista fuori dal Paese. Quando possibile, in considerazione del fatto che sovente gli articoli sono traduzioni di testi in altre lingue, si pubblica anche la versione originale. La rivista comunque interessata a concludere accordi di collaborazione con le più quotate riviste internazionali (quelle europee innanzitutto), per pubblicare in italiano in Agriregionieuropa delle riduzioni a fini divulgativi dei loro articoli scientifici più interessanti per i lettori. Sarebbe inoltre particolarmente auspicabile che la “buona pratica” di Agriregionieuropa si internazionalizzasse promuovendo la nascita di analoghe iniziative in altre lingue. La creazione in una rete europea di riviste on-line simili ad Agriregionieuropa è certamente un obiettivo molto ambizioso che meriterebbe sostegno e una regia internazionale. Agriregionieuropa potrebbe partecipare alla sua promozione mettendo a disposizione tutta l’esperienza fin qui realizzata. Cruciale per l’internazionalizzazione è avere buone collaborazioni per la traduzione (il volontariato attuale è chiaramente insufficiente).
(f) La riflessione sui contenuti si riflette sul contenitore e trae profitto dell’evoluzione delle tecnologie. Da tempo è avviato un impegnativo lavoro di restyling del sito www.agriregionieuropa.it, che contiamo di rendere operativo in un prossimo futuro, al fine di agevolare la gestione della rivista (raccolta degli articoli, revisione, redazione, editing e pubblicazione). Particolare attenzione sarà riservata alla mailing list (raccolta nominativi, aggiornamento, gestione delle comunicazioni).
(g) Muovendo verso un approccio web 2.0, con il restyling sarà offerta la possibilità agli utenti registrati sia di selezionare le informazioni offerte dal sito in relazione ai propri interessi, sia di partecipare attivamente alla riflessione e alla discussione attraverso la organizzazione di forum e gruppi di discussione, e la messa in comune di documenti multimediali. Trasformare Agriregionieuropa in una comunità di pratiche, un laboratorio scientifico e, nello stesso tempo, un luogo di incontro e di confronto dedicato all’agricoltura, allo sviluppo rurale e alle relative politiche: questo è l’obiettivo a medio-lungo termine.
Il laboratorio Agriregionieuropa è comunque ancora un progetto aperto e, in grande misura, da definire. Quando sette anni fa abbiamo iniziato questa impegnativa e interessante esperienza eravamo guidati dall’obiettivo di approfittare di internet e delle nuove tecnologie informatiche per realizzare in un modo diverso e più accessibile (soprattutto sotto il profilo economico e organizzativo) una iniziativa di trasferimento dei risultati della ricerca del tipo di quelle tradizionali delle riviste a stampa.
L’esperienza ci ha condotto ben oltre, sperimentando come internet non offra solo un modo differente di fare le stesse cose, ma sia anche e soprattutto un’opportunità per sperimentare nuove soluzioni, per integrare tra loro esperienze e culture differenti, per cimentarsi in nuove occasioni di ricerca e di formazione. È così che, aggiungendo nuovi servizi, il sito www.agriregionieuropa.it si è trasformato in un piccolo portale della ricerca e della formazione in economia e politica agraria.
Per questo motivo, tirando le somme dei primi sette anni, più che al taglio di un traguardo, ci sentiamo nella necessità di una nuova partenza. Abbiamo dimostrato che, in materia di agricoltura e di sviluppo rurale, avvicinare ricerca e attori sul territorio e, al tempo stesso la dimensione locale (regioni) a quella globale (Europa) – è un progetto concreto e realizzabile. Si sono testate nuove potenzialità. Agriregionieuropa è oggi un’esperienza consolidata. Quali altri obiettivi possa perseguire e raggiungere, in quali forme questa iniziativa possa evolvere è tutto da vedere. Per questo motivo, anche attraverso questo articolo, ci rivolgiamo al mondo scientifico che ha contribuito al suo successo, così come ai lettori e agli utilizzatori dei nostri servizi, perché partecipino a questo sforzo collettivo e alle istituzioni perché lo sostengano adeguatamente.

Una facile opportunità per partecipare a questa riflessione è quella di rispondere alle domande che proponiamo a questo scopo nel sito della rivista, facilmente accessibile anche attraverso questo link: [link].

Riferimenti Bibliografici

  • Esposti R. (2012), Da Web 2.0 a Science 2.0: come cambiano le riviste scientifiche? Agriregionieuropa, Anno 8, n. 28, marzo 2012

  • Sotte F. (2005), Perché Agriregionieuropa? Agriregionieuropa, Anno 1, Numero 0, marzo 2005 [link]

Link al sondaggio aperto per raccogliere idee e proposte su Agriregionieuropa: [link].

  • 1. Per accesso unico s’intende che viene escluso dal computo lo stesso utente se rientra nel sito nello stesso giorno.
  • 2. La domanda sulla rivista è stata posta ai soli lettori. Agli autori è stato chiesto un giudizio più articolato del quale si tratterà più avanti.
  • 3. Ad esempio, in Google (accedendo in forma anonima per evitare che il sito tenesse conto delle preferenze dell’autore della ricerca), il 7 marzo 2012, Agriregionieuropa risultava al 1°.
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