Cosa avreste fatto voi al posto del Commissario Cioloş?
Se avesse scelto di presentare una profonda riforma della PAC, come sarebbe necessario per il rilancio dell’agricoltura in Europa, presentando subito, appena insediato, delle proposte ben definite, sarebbe diventato il bersaglio delle critiche delle più miopi lobby agricole (in difesa più della propria sopravvivenza, che del futuro dell’agricoltura), così come dei tanti portatori di interesse che beneficiano dello status quo (agro-industria e agro-alimentare, governi, burocrati). In sua difesa sarebbero stati in pochi in un periodo nel quale l’agricoltura non è più, in quanto tale, una priorità nell’UE. Si sarebbe presentato al negoziato sul futuro dell’UE con un’idea più chiara della strategia 2020 per agricoltura europea, ma in una posizione di estrema debolezza, emarginato da chi avrebbe potuto e dovuto appoggiarlo.
Ha fatto l’altra scelta, quella di chiamare a raccolta tutti gli interessi che girano intorno all’agricoltura e al suo budget. Presentando degli orientamenti generali e limitandosi solo a far proprie scelte già condivise (es. fine del Pua storico), ha registrato un successo di partecipazione sia nella consultazione di primavera, che nel convegno del 19-20 luglio, così come il 18 novembre alla presentazione delle proposte. Il consenso, più o meno convinto, lo ha probabilmente rafforzato, ma arriva al negoziato sul futuro dell’UE con una proposta debole e tutta da precisare.
Ha preferito una scelta più realistica e prudente, ma qualcuno potrebbe sostenere che avrebbe dovuto mostrarsi più coraggioso.
Non avremmo voluto, in ogni caso, essere nei suoi panni. Ci sono situazioni in cui ciò che sarebbe necessario è impossibile, mentre ciò che è possibile è poco consistente. Non resta che aspettare gli eventi … speriamo bene!
La rubrica “Il tema” affronta la relazione tra i bilanci pubblici (quello dell’UE in primis) e le politiche per l’agricoltura. Il soggetto è attuale, sia perché il dibattito sulle future politiche agricole si coniuga strettamente a quello delle risorse finanziarie a disposizione; sia perché incrocia la critica all’inefficienza e all’inefficacia degli strumenti di politica agricola e di sviluppo rurale.
Questo offre lo spunto per presentare due iniziative di rilievo internazionale che questa rivista organizza nei giorni 16, 17 e 18 febbraio 2011 ad Ancona.
Il primo appuntamento, il 16 pomeriggio, è un Convegno internazionale dal titolo: La PAC e il bilancio dell’UE. L’iniziativa, che si svolgerà in italiano e in inglese (con traduzione simultanea), sarà occasione per approfondire il tema di fondo di questo numero di Agriregionieuropa. Tra coloro che hanno trattato l’argomento della spesa agricola saranno chiamati a contribuire alcuni tra i più impegnati ricercatori italiani e stranieri e tra i massimi responsabili della Commissione e delle altre istituzioni dell’Unione. La partecipazione è libera e gratuita.
Il secondo appuntamento, il 17 e il 18, è un Seminario dell’Associazione Europea degli Economisti Agrari (EAAE) sul tema: Evidence-Based Agricultural and Rural Policy Making: Methodological and Empirical Challenges of Policy Evaluation. Si tratta di un evento scientifico di altissimo livello, per il quale le norme di iscrizione e partecipazione, nonché il programma, sono disponibili nel sito http://www.eaae-seminar.univpm.it/. Obiettivo dell’evento, al quale parteciperanno circa novanta relatori, oltre gli invited speaker, è di concentrare l’attenzione sulla valutazione delle politiche agricole e rurali, nonché sulle metodologie e le esperienze pratiche volte ad accrescere la capacità di concepire, mettere a punto, gestire e monitorare interventi efficienti ed efficaci, mirati ai nuovi obiettivi.
Editoriale n.23
Editoriale n.23
Franco Sotte a b
a Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
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