Con la Conferenza “The CAP post 2013” del 19 e 20 luglio, il Commissario Cioloş ha ottenuto due risultati: (a) ha riaffermato con forza l’importanza dell’agricoltura e della politica agricola nell’UE, assicurandosi un convinto e convergente consenso delle categorie agricole e degli interessi connessi all’ambiente rurale; (b) ha fissato alcuni punti fermi: la spesa dovrà essere meglio “distribuita, orientata, trasparente” (il PUA su basi storiche sarà accantonato) e la futura PAC sarà ancora probabilmente fondata su due pilastri “ma uscendo dagli schemi attuali”: il primo sarà diretto a tutti gli agricoltori di tutti gli Stati per risultati “quantificabili e visibili”, e il secondo, in modo più mirato e “a misura”, sarà finalizzato a innovazione, diversificazione, beni pubblici e volatilità dei mercati.
Ciò detto, però, la nuova PAC è ancora tutta da scrivere.
Nel frattempo, la Revisione di Bilancio, che doveva procedere entro il 2009 a una “revisione ampia e approfondita comprendente tutti gli aspetti relativi alle spese dell'UE, compresa la PAC", si è del tutto arenata. Non a caso, nel sito della DG Budget si è fermi ancora alla Conferenza “Reforming the Budget, Changing Europe” tenutasi il 12 novembre 2008. Da quella data, stallo completo. Si annuncia, finalmente, per metà ottobre, un attesissimo documento della Commissione sul bilancio dopo il 2013. Riguardo alla spesa agricola, il Commissario al bilancio Lewandowski si è pronunciato in favore di una “evoluzione e non di una rivoluzione”, ma non va dimenticato che, in precedenza, il presidente Barroso aveva affermato che nell’UE del futuro vedeva tre grandi priorità: crescita e occupazione, clima e sicurezza energetica, “Europa nel mondo”. Ciò implica, disse: “o un aumento del budget UE o un significativo spostamento di fondi dalle aree tradizionali” (come l’agricoltura).
D’ora in avanti, i due processi, riforma del bilancio e nuova PAC, si intrecceranno e influenzeranno reciprocamente. Il risultato non è affatto scontato. Se la futura PAC sarà riorganizzata coerentemente con la strategia complessiva dell’UE, in un quadro di obiettivi e strumenti condivisi e di soluzioni efficienti ed efficaci, il successo di Cioloş con la Conferenza di luglio sarà confermato, sia pure, come è prevedibile, con qualche accettabile taglio.
Ma se nel disegno della futura PAC dovesse prevalere la logica gattopardesca del “cambiare tutto perché non cambi niente”, altre priorità europee rivendicheranno con successo i fondi fin qui destinati all’agricoltura e la riforma della PAC la faranno di fatto i tagli nel budget, prima che le proposte di Cioloş.
Il 2010 è l’anno del censimento dell’agricoltura. Sarà l’occasione per tentare di rispondere a tante domande sullo stato e l’evoluzione del settore (dopo i profondi cambiamenti dell’ultimo decennio). Ospitiamo molto volentieri a questo riguardo l’editoriale del presidente dell’Istat Enrico Giovannini e gli approfondimenti che lo accompagnano.
La rubrica “Il tema”, curata da Maria Sassi e Luigi Omodei Zorini, affronta la relazione tra sottosviluppo e agricoltura. Un argomento che la globalizzazione dei mercati, soprattutto dopo l’impennata dei prezzi del biennio 2007-8 e la crisi economico-finanziaria successiva (e ancora in corso), ha reso nello stesso tempo più complesso e più grave, perciò più urgente da affrontare e, auspicabilmente, risolvere.
Editoriale n.22
Editoriale n.22
Franco Sotte a b
a Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
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