Dopo la lunga pausa successiva all’Health Check, il dibattito sul futuro della PAC è ripreso recentemente con vigore e notevole impegno. E’ indubbiamente merito del Commissario Dacian Ciolos l’aver innescato questa accelerazione, aprendo una breve ma intensa fase di consultazione e mettendo a calendario una serie di appuntamenti ravvicinati. Essi troveranno una prima sintesi nella Conferenza organizzata nei giorni 19-20 luglio a Bruxelles. L’obiettivo è di arrivare, prima della fine dell’anno, a delle proposte organiche e massimamente condivise.
La posta in gioco è enorme, anche se spesso non sembra ci sia piena consapevolezza. Se questo processo dovesse ritardare o non concludersi positivamente, sul tavolo parallelo della riforma del bilancio mancherebbe un fondamentale contrappeso alle reiterate richieste di una sostanziale riduzione del bilancio della PAC. Tante altre politiche, pure necessarie e urgenti in Europa, infatti, rivendicano maggiori risorse, anche in relazione alle nuove priorità dettate dalla crisi economica e finanziaria. In tal caso, la riforma della PAC potrebbe essere più dettata dai tagli nel budget, che da una genuina riflessione sul ruolo dell’agricoltura e delle aree rurali nella costruzione europea.
Per favorire l’approfondimento e il confronto, Agriregionieuropa ha lanciato da tempo il Forum sul futuro della PAC al quale hanno contribuito i massimi esperti a livello nazionale e internazionale. Recentemente, il 16 aprile, in collaborazione con il Groupe de Bruges, questa rivista ha organizzato ad Ancona il convegno: A CAP for the future - La PAC del futuro. L’intero convegno, sia in inglese che in italiano, è disponibile in video streaming nel sito www.agriregionieuropa.it.
Nel quadro di queste iniziative, Agriregionieuropa aderisce all'Agricultural and Rural Convention - ARC www.arc2020.eu. ARC è uno spazio europeo aperto a tutti coloro che desiderano condividere le proprie visioni e aspettative per il futuro dell'agricoltura e delle zone rurali in Europa e che intendono collaborare a definire le politiche dell'Unione Europea dopo il 2013. Organizzando il confronto per gruppi tematici e nazionali (per raggiungere il Gruppo italiano basta entrare nel sito e registrarsi), ARC si propone di raccogliere la diversità di opinioni sul futuro dell’agricoltura e delle zone rurali per riassumerle in un’iniziativa di riflessione comune con le istituzioni europee, che si svolgerà a Bruxelles in autunno. Agriregionieuropa invita organizzazioni e singoli cittadini a registrarsi e contribuire alla discussione.
La rubrica “Il tema” di questo numero, curata da Davide Pettenella dell’Università di Padova e Lorenzo Ciccarese dell’ISPRA, tratta del cambiamento climatico nel rapporto con l’agricoltura e la forestazione. È una delle cosiddette “nuove sfide”, alle quali l’Unione Europea dovrà fare fronte. Il ruolo del primario è cruciale nel contrasto del cambiamento climatico, così come nell’attenuazione dei suoi possibili effetti negativi e nell’adattamento ai nuovi scenari che si presenteranno. Serve quindi una politica specifica, ma il problema va affrontato con un approccio complessivo che integri la PAC ad altre politiche (della ricerca, industriale, ambientale, regionale …). Un’altra buona ragione per pensare alla PAC del futuro come questione dell’UE nel suo complesso e non come argomento separato, di pertinenza degli addetti ai lavori e di interesse esclusivo delle lobby agricole.
Editoriale n.21
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Editoriale n.21
Franco Sotte a b
a Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
b Associazione Alessandro Bartola (AAB)
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